Sindaco di Montalbano su voto senatori Pd Imu agricola

“I Parlamentari PD nei territori di appartenenza si dichiarano contro il dl 4/2015 in materia di IMU agricola,nell’aula del senato poi lo votano per conservare la poltrona. Dobbiamo registrare, purtroppo un nulla di fatto sulla modifica del decreto sull’IMU approvato in senato nella giornata di ieri che non esclude le aree svantaggiate per cui noi sindaci ci stiamo battendo da diversi giorni a questa parte”. Lo dichiara in una nota il sindaco di Montalbano Jonico Vincenzo Devincenzis. “L’assurdo – prosegue – è che mentre i parlamentari di PD e NCD si manifestano sensibili alla cancellazione del decreto poi, nell’aula del senato fanno l’esatto contrario per paura che Renzi li mandi a casa; vi sembra questo uno stato di democrazia? Ulteriormente drammatica resta l’insensibilità della Regione e dei Consiglieri regionali su questa vitale materia per il popolo ed i sindaci lucani nonché delle associazioni di categoria le quali non muovono le masse per non inimicarsi il governo con cui i vertici delle stesse fanno affari. A questo punto acquista sempre più significati la manifestazione di Matera del 7 marzo pv organizzata da noi sindaci ,alla quale devono partecipare le masse di agricoltori e cittadini per la cancellazione dl decreto. Se saremo in tanti, a Matera si può. Naturalmente bisogna cominciare a far sentire lo sferragliare di trattori per cui proporrò al senatore D’Amelio ed a tutti i sindaci interessati,di creare un presidio permanente sulla Basentana dove far confluire tutti i trattori che riusciremo a recuperare, alfine di creare un presidio permanente che faccia desistere il governo dall’approvazione della legge. Basentana perché è baricentrica rispetto ai comuni colpiti dalla calamità propugnataci da Renzi. Nelle prossime ore mi sentirò con i sindaci per creare il presidio, magari a macchia di Ferrandina che può essere raggiunta in breve tempo visto che i trattori viaggiano a quaranta all’ora. Questa tassa non deve passare altrimenti il PD e le forze di governo che hanno promosso il decreto non chiedano più consensi agli agricoltori lucani”.