Associazione Ambiente e legalità su bonifica Jesce e Gravina

“Molto si è scritto sulla esigenza di pervenire alla bonifica dei torrenti Jesce e Gravina che dividono la città di Matera dal Parco delle chiese rupestri e della murgia materana. L’area è inclusa nel sito Unesco, ricade nel territorio del Parco ed è ZSC- Zona di Speciale Conservazione- oltre che , per quanto riguarda la depurazione delle acque reflue siamo in procedura di infrazione europea perchè i depuratori di Matera non funzionano”. Lo dichiara Pio Abiusi, responsabile dell’associazione Ambiente e Legalità. “Detto questo, – prosegue – andata via l’ass. Mazzocco e la giunta De Filippo non si è mosso più nulla. Risaliamo, al 2012 quando grazie anche al movimento associativo si riusci a sensibilizzare l’amministrazione pugliese all’annoso problema relativo all’inquinamento dei due torrenti. I pugliesi dopo un monitoraggio serio e puntuale durato circa un anno si resero conto che si sarebbe dovuto intervenire, in via prioritaria, sul depuratore che serve la Città di Altamura e che è posto a contrada Sgarrone. In maniera solerte hanno dato incarico ad Acquedotto Pugliese di attrezzare un progetto per adeguare il depuratore a 95 mila abitanti, L’ appalto integrato è stato aggiudicato; la sottoscrizione del relativo contratto è avvenuta; la ditta aggiudicataria ha presentato il progetto esecutivo dell’opera a fine di gennaio 2015; la verifica e l’approvazione del progetto esecutivo avverrà entro 45 gg. dalla presentazione e la consegna dei lavori è prevista per fine marzo 2015. Tempo 18 mesi a partire da Aprile ed Altamura avrà adeguato il suo depuratore e diciamo che dal versante Jesce avremo risolto buona parte dei problemi di inquinamento. Veniamo alle note dolenti lucane. In quella primavera del 2012 si ebbero dei fattivi incontri con l’ass. Mazzocco e con la supervisione attenta del Presidente De Filippo. Si fece il monitoraggio delle aree di nostra competenza da parte dell’ARPAB; si stigmatizzò l’inquinamento ed il cattivo funzionamento dei depuratori che insistono sul torrente Gravina e cioè: i due di Pantano e quello di Lamione. La regione Basilicata riuscì con accordo di Programma rafforzato ad ottenere 32,5 Meuro dal CIPE per intervenire su alcuni depuratori e 10 di quei Milioni furono riservati ad interventi sui tre depuratori di Matera, i primi due già menzionati e quello di Sarra che insiste sul torrente Gravina di Picciano. Tutti a sbandierare gioiosamente per l’accadimento ma da allora non è accaduto più nulla. Il rischio è che le risorse ritornino a Roma e la bonifica dei corsi d’acqua per la parte lucana è rinviata. Dovremo attendere la riorganizzazione territoriale delle regioni per parlarne fattivamente in Puglia? Forse si. Evitiamo sbandieramenti, ci siamo abituati, sediamoci a tavolino e capiamo la stato dell’arte della situazione e lavoriamo. Si è perso già moltissimo tempo”.