Maranello, esplosione in villa morto anche Alberto Benincasa padre di Greta

Il centro della provincia di Modena è stravolto dalla tragedia che ha coinvolto la famiglia Benincasa, vittima dell’esplosione di una bombola di Gpl tra le mura domestiche. A un giorno e mezzo dalla scomparsa di Greta, 21 anni, si è spento anche il padre, Alberto, 50 anni, imbianchino e artigiano in proprio, residente a Pozza in via Palermo insieme alla moglie Beatrice, anche lei ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Bufalini di Cesena.

Alberto Benincasa è morto dopo 7 giorni di agonia. Una tragedia tremenda per Riccardo, fratello di Greta e figlio a questo punto unico di Alberto e Beatrice.

La famiglia si era riunita sabato scorso a casa dei fidanzati Gabriele Pinna e Greta Benincasa, in via Resistenza a Maranello, per festeggiare il compleanno di Beatrice. Una semplice cena e una torta per trascorrere in allegria la serata. In pochi secondi è avvenuta però la tragedia. La fuga di gas originata dalla bombola collegata alla stufa ha saturato l’aria e provocato la terribile esplosione che ha distrutto la casa, squarciando una parete. I quattro sono stati investiti da una gigantesca vampata di fuoco preceduta da una boato spaventoso. Sono scappati dalla villetta avvolti dalle fiamme, mentre alcuni vicini hanno provato a spegnere quelle torce umane con cappotti e giacche di fortuna.

Sulla vicenda la Procura ha aperto un fascicolo per capire se l’esplosione è stata causata da un difetto di origine della bombola oppure da un’imperizia nel suo utilizzo da parte degli inquilini. Greta e Gabriele si erano stabiliti in quella casa da neanche un mese, in affitto.

Da fissare i funerali, in base anche a quando la magistratura vorrà lasciare a disposizione della famiglia le salme delle vittime.