Confapi Matera denuncia l’assenza di interventi strutturali

“Semplificare le norme e le prassi amministrative per offrire alle imprese una burocrazia efficace e per attrarre investimenti dall’estero, favorire l’accesso al credito e investire in ricerca e innovazione”. Queste secondo Confapi Matera le urgenze sulle quali lavorare per rimettere in piedi le PMI italiane. “A oggi, però, vengono emanati solo provvedimenti spot, alcuni dei quali profondamente penalizzanti, che nulla hanno fatto per governare la crisi e strutturare un ambiente sano e competitivo a misura di imprese. L’evasione fiscale continua a pesare sul tessuto sano, ne aumenta inverosimilmente la pressione fiscale e orienta il sistema economico a una concorrenzialità sleale che penalizza chi segue le regole. Se si è pensato di sradicare questo fenomeno con lo split payment, come è già stato ribadito, si è finito per ottenere il risultato contrario; perché sono le imprese serie, che nonostante le ingenti difficoltà continuano a operare nel segno della legalità e del rispetto delle regole, a venire danneggiate. Il 20 gennaio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Investment Compact che affronta il tema delle “Misure urgenti per il sistema bancario e per gli investimenti” e, fra le altre cose, istituisce la nuove figura delle PMI innovative. Va detto che il decreto del governo estende alle imprese innovative numerose agevolazioni e semplificazioni previste per le start up, nel tentativo di incrementare gli investimenti delle imprese private su innovazione, ricerca e sviluppo in un sistema basato prevalentemente su dimensioni medio-piccole. Ma di certo non può essere questa la direzione univoca di un’agenda che deve occuparsi di recuperare e rilanciare le imprese. Se l’innovazione, e quindi la cultura d’impresa, sono fondamentali per la ripresa della competitività, è altrettanto evidente che senza azioni atte a sostenere l’accesso al credito e la sburocratizzazione pochi risultati si potranno raccogliere. Nonostante la politica monetaria espansiva della Banca centrale europea l’accesso al credito è sempre più difficile per le piccole e medie imprese. Infatti le banche italiane, a fronte di un plafond di 75 miliardi ne hanno richiesto solo 37, a dimostrazione che non intendono alleggerire i vincoli richiesti alle PMI in quanto non si fidano delle stesse. Un clima di sfiducia sul quale bisognerebbe intervenire efficacemente attraverso riforme strutturali e politiche attive. Per Confapi Matera lo split payment è un’ulteriore tegola sulle imprese che dovranno attendere tempi lunghissimi per il rimborso dell’Iva a credito. La nuova norma obbliga la pubblica amministrazione a non versare più l’Iva alle imprese ma direttamente all’Erario, innescando problemi nella gestione finanziaria delle aziende. Lo Stato non rispetta le regole e non fa abbastanza per colpire l’evasione fiscale, accanendosi invece sulle imprese oneste”.