Il partito di Alfano non c’è più, metà va con Renzi l’altra con Berlusconi

Ncd è arrivato al capolinea. Angelino Alfano ha fatto tutto da solo. Prima ha trattato con Silvio Berlusconi poi ha voltato di nuovo le spalle al centrodestra allineandosi a Matteo Renzi. Via Barbara Saltamartini. In uscita Nunzia De Girolamo. Maurizio Sacconi si è dimesso da capogruppo al Senato. Fabrizio Cicchitto attacca “il cinismo di Renzi”. Area popolare (34 deputati, 36 senatori, fusione a freddo tra Ncd e Udc) è un partito imploso.

Ora le strade si dividono. Alfano e Lupi vorrebbero mantenere in vita il Governo e la maggioranza con Renzi ma “a tempo” e “limitata ad alcune riforme”. Il Ministro Lorenzin pensa a un piccolo partito o lista di centro alleato con il centrosinistra. Cicchitto, Sacconi, Pizzolante vorrebbero aprire la crisi di Governo mettendo in conto la “fine delle riforme”. Dopo aver litigato con gli azzurri per mesi, tornano a pensare di tornare nella casa madre.

La Saltamartini potrebbe approdare alla Lega, o meglio al nuovo asse tra Lega e Fratelli d’Italia in ritorno nella “casa” aennina, un’area che Alfano considera “di estrema destra” e da cui è lontano. Solo Casini rimane sempre in piedi da democristiano “doc”.