Donato Savin si aggiudica la prima edizione del Premio Città di Aosta – Franco Balan

È lo scultore di Cogne Donato Savin ad aggiudicarsi la prima edizione del Premio “Città di Aosta – Franco Balan”, riservato agli espositori della Fiera di Sant’Orso, consegnato oggi nel Salone Ducale del Municipio all’artigiano dal presidente di Giuria Joel Balan e dall’assessore alla Cultura Andrea Edoardo Paron. Il Premio, istituito dall’Amministrazione comunale per rendere omaggio alla figura del Maestro dell’arte grafica italiana, a seguito di un’iniziativa del Consiglio comunale, è andato all’opera “Cinguettìo” con la seguente motivazione: «per essersi distinto in opere attinenti alla tradizione, caratterizzate dalla ricerca e dall’innovazione». In particolare la Giuria – composta, oltre che dal figlio (e continuatore del lavoro) di Franco Balan, anche dall’esperto di artigianato Rino Girotto, dalla storica e critica dell’arte Sandra Barbèri, dall’artista Chicco Margaroli e dallo scultore Dorino Ouvrier – ha spiegato il proprio giudizio riconoscendo nell’opera di Donato Savin «la libertà e la poesia che hanno sempre animato il processo creativo di Franco Balan e che oggi motivano il conferimento del premio istituito dalla Città di Aosta per ricordare la figura dell’Artista scomparso nel 2013 a Donato Savin, interprete sensibile della pietra che, assieme al legno, è da sempre considerato il materiale più tipico della tradizione valdostana». Continua la motivazione dei giurati: «Donato Savin sembra sfidare le leggi della fisica, riuscendo a ricavare l’alata leggerezza degli uccelli da una materia pesante per antonomasia come la pietra. I suoi uccellini, sbozzati in onice proveniente da cave rigorosamente valdostane, fluttuano su esili steli di acciaio…». La prima edizione del Premio “Città di Aosta – Franco Balan” ha visto la presentazione di 29 opere frutto dell’ingegno di 30 artigiani, con la presenza di tutti i materiali e le tecniche e la partecipazione di molti giovani, a testimonianza di come la figura di Franco Balan abbia inciso anche sulle giovani generazioni. La maggior parte degli iscritti ha partecipato con un’opera specificamente pensata e prodotta per l’occasione, manifestando una riflessione sulla figura di Balan che talora si è manifestata addirittura con un vero e proprio omaggio all’artista, mediante la ripresa della sua immagine e di forme tipiche del suo repertorio. «Considerato che si trattava della prima edizione del riconoscimento – commenta l’assessore alla Cultura, Andrea Edoardo Paron – siamo particolarmente soddisfatti dell’ottima riuscita dell’iniziativa che ha visto una buona partecipazione da parte degli artigiani. La Giuria ha riconosciuto la qualità espressiva e i contenuti innovativi di tutte le opere in concorso, mettendone in rilievo non solo l’aderenza al tema proposto ma anche, e sopratutto, l’elevato livello artistico. Senza voler esagerare, credo che il Premio “Città di Aosta – Franco Balan” potrà contribuire, con le prossime edizioni, allo sviluppo di nuovi contenuti formali e concettuali all’interno dell’artigianato valdostano, per condurre a una reinterpretazione della tradizione in chiave contemporanea maggiormente aderente allo spirito del tempo». Donato Savin è nato nel 1959 a Epinel di Cogne, dove vive tuttora e lavora come guardia forestale, in una casa di pietra e legno costruita con le sue mani. In età giovanile si è avvicinato alla scultura alla quale si è, in seguito, dedicato da autodidatta. Amante di Alberto Giacometti, Constantin Brâncusi, Henry Moore e dell’arte africana, Savin utilizza la pietra per realizzare le sue sculture a partire da semplici disegni o bozzetti in argilla: gneiss del Gran Paradiso, granito, dolomnia, magnetite della miniera di Cogne, marmo verde di Runaz (che è l’unico artigiano al mondo a scolpire), marmo bardiglio ed altre. La sua prima mostra personale risale all’inizio degli anni ’90. In seguito ha esposto nella biblioteca di Chamonix, al castello di Ussel, alla Maison du Val d’Aoste di Parigi e in una galleria d’arte di Sutri nel viterbese. Nel 2010 la mostra collettiva con numerose sue opere, allestita al Museo di Arte Valdostana (MAV) di Fénis, è stata portata alla Fortezza da Basso di Firenze, riscuotendo notevole successo. Ha partecipato inoltre al Padiglione Italia della biennale di Venezia del 2012. Partecipa alla Fiera di Sant’Orso fin da giovane . Tre steli in pietra realizzate dallo scultore con piedistallo in ferro, e alte circa due metri e mezzo, sono state posate lo scorso anno in piazza Narbonne nell’ambito del progetto “Jolis Coins” del Comune di Aosta per la realizzazione del Museo a cielo aperto cittadino.