Roma, il Mosè di Romeo Castellucci all’Argentina
Prosegue fino al 18 gennaio al Teatro Argentina, Go down, Moses di Romeo Castellucci, una riflessione sui differenti momenti della vita di Mosè, come vengono narrati nel libro dell’Esodo. Il titolo evoca la celebre canzone spiritual degli schiavi neri d’America, che si identificavano con il popolo ebraico, capace di affrancarsi dalla schiavitù dell’Egitto. Gli israeliti erano il simbolo della loro prossima liberazione, così come ora quel canto degli schiavi d’America può significare la condizione della nostra schiavitù incorporea, in esilio dall’essere.
Il profeta del monoteismo è presentato come un uomo che reagisce di fronte alle difficoltà che un Dio senza nome e senza immagine gli pone. Mosè è visto come portatore di una rivelazione che agisce ora, nel tempo attuale, nello spazio-tempo della vita quotidiana, oscuramente percepita come esilio. Go Down, Moses – prodotto dal Teatro di Roma e Societas Raffaello Sanzio in co-produzione internazionale – è in tournée già dal 2014 e fino al 2016 in tutto il mondo, dalla Francia alla Grecia, dall’Australia al Canada e agli Usa.