Fibromialgia, il Consiglio lucano approva una mozione

Il Consiglio regionale ha approvato oggi all’unanimità una mozione, proposta dai consiglieri Mollica (Udc) e Pace (Gm), che impegna il presidente e la Giunta regionale “ad attivarsi per promuovere percorsi per il riconoscimento della sindrome della Fibromialgia da parte del Servizio sanitario nazionale, con conseguente inserimento nei Lea, nonché di definizione di modelli terapeutici omogenei da applicare in modo appropriato ed omogeneo sul territorio nazionale”.

Con il documento, il cui testo è stato modificato in Aula su proposta dell’assessore alle Politiche della Persona Flavia Franconi, si impegna inoltre il governo regionale “ad attivare, per le finalità anzidette, un apposito tavolo di lavoro e di coordinamento tra le strutture del Servizio sanitario regionale che attualmente trattano tale patologia, con il compito di definire, sul piano tecnico, le iniziative necessarie”.

“La fibromialgia o sindrome fibromialgica – si legge nel testo del documento – è una malattia complessa e debilitante caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso ed astenia, associato a rigidità e ad una vasta gamma di disturbi funzionali (cefalea, colite, disturbi del sonno, ecc.) che possono gravemente compromettere la qualità di vita di chi ne è affetto. Circostanza questa che assume una rilevanza ancor più particolare considerato che la sindrome, che colpisce approssimativamente 1,5-2 milioni di italiani, insorge prevalentemente nelle persone ancora giovani, tra 25-35 anni (uomini) e tra 45-55 anni (donne)”. La sindrome fibromialgica (SFM) – continuano i consiglieri – è stata riconosciuta come ‘malattia’ nel 1992 (Dichiarazione di Copenaghen) e inclusa nella decima revisione statistica internazionale delle malattie e dei problemi legati alla salute. “Nonostante ciò – rimarcano Mollica e Pace – il Sistema sanitario nazionale non prevede alcuna forma di riconoscimento della Sindrome Fibromialgica, per la quale non è prevista l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria; questo nonostante in Parlamento giacciano proposte di legge in merito presentate da più forze politiche”.