Roma, le sculture di Beverly Pepper all’Ara Pacis

Il Museo dell’Ara Pacis ospita, fino al 15 marzo 2015, le sculture di Beverly Pepper, la grande artista americana che da anni si dedica alla scultura pubblica e all’arte ambientale. Per la prima volta l’area perimetrale del museo diventa spazio espositivo con l’installazione di quattro sculture monumentali. La mostra, Beverly Pepper all’Ara Pacis, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Ambasciata degli Stati Uniti d’America, con il contributo della Fondazione Roma – Arte – Musei. Le opere, alte fra i 4 e i 5 metri e realizzate in acciaio corten, sono esposte tre nel piazzale antistante il museo e una nello spazio verde sul lato del Lungotevere. I visitatori, osservando le installazioni, avranno l’opportunità di cogliere prospettive, volumi, profondità e, non ultima, la luce, in un contesto dove il glorioso passato, con i suoi diversi stili architettonici, si incontra con il presente della scultura contemporanea. L’idea della installazione delle sculture all’Ara Pacis è nata dall’architetto Paolo Luccioni ed è curata dalla critica d’arte Roberta Semeraro. All’interno del museo sono in mostra altre 5 sculture in ferro, parte della serie Curvae in Curvae esposta alla Galleria Marlborough, sia a New York sia a Londra. L’arte di Beverly Pepper è oggi parte permanente del paesaggio di realtà ambientali diverse, come l’Amphisculpture nel quartier generale dell’AT&T in New Jersey o Palingenesis, presso la sede del Credit Suisse a Zurigo. Suoi anche altri importanti esempi di land art come Sol y Ombra Park di Barcellona, il Manhattan Sentinels nella Federal Plaza di New York e Departure, For My Grandmother, all’interno dell’Europos Parkas a Vilnius, Lituania. In Italia l’artista ha realizzato opere come il Teatro Celle commissionato dal collezionista Giuliano Gori per la Fattoria Celle presso Pistoia e l’Amphisculpture di Parco del Sole a L’Aquila donato alla città all’interno del progetto “Nove artisti per la ricostruzione”. “Il talento di Beverly Pepper non ha confini e noi non potevamo che scegliere di ospitarlo in uno dei musei più rappresentativi della città – ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale, Giovanna Marinelli, – Questa mostra dimostra soprattutto come le arti possano contaminarsi e parlare tra loro. La scultura che trionfa nel luogo simbolo dell’archeologia. Sono convinta che i visitatori ne saranno attratti e rapiti”. beverly pepper“Siamo lieti di presentare a Roma le opere di questa grande artista che, con le sue sculture ed i suoi progetti ambientalistici, è riuscita a tradurre l’arte in natura – ha dichiarato il presidente della Fondazione Roma, Emmanuele Francesco Maria Emanuele, – Parimenti, con questa mostra, vogliamo testimoniare l’apprezzamento per il lavoro da lei svolto in favore della valorizzazione del nostro Paese amandolo e onorandolo attraverso la sua arte, per tutta la sua vita”. Inoltre, come ha affermato l’ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia John R. Phillips, l’artista rappresenta: “Due Paesi e un’inestinguibile voglia di trovare punti di contatto fra le due culture, di integrarle rendendole permeabili l’una all’altra. Trovare e costruire ponti non solo nell’ambito artistico: questa è un’altra grande passione del nostro vulcanico scultore”.