Renzi vara la non punibilità per i reati lievi

giustiziaIl Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto legislativo sulla “tenuità del fatto”, con il quale si prevede la non punibilità dei reati più lievi.Dato l’ok al ddl delega sulla cooperazione penale, con misure su rogatorie ed estradizioni.

Il decreto legislativo prevede la non punibilità dei reati più lievi, quelli per i quali si prevede oggi una pena detentiva non superiore nel massimo a 5 anni, e una pena pecuniaria sola o congiunta alla precedente, quando l’offesa è di particolare tenuità e quando si è di fronte a un comportamento non abituale. Una non-punibilità che potrà essere dichiarata in ogni fase e grado del processo e che non sarà d’ostacolo per la parte offesa che potrà comunque opporsi all’archiviazione, che vorrà seguire la strada del risarcimento in sede civile.

Per quanto riguarda le rogatorie e le estradizioni, “la riforma trae origine dal riconoscimento dell’inadeguatezza dell’attuale sistema normativo di assistenza giudiziaria, a fronte di una criminalità, specie quella organizzata, che ha esteso il raggio di azione ben oltre i confini del territorio di un singolo Stato, anche sfruttando tutte le opportunità offerte dalla globalizzazione dei mercati e dalle nuove tecnologie di comunicazione e di gestione dell’informazione”, viene spiegato.

“La modifica di questo settore del codice di rito penale costituisce una priorità di azione anche nella prospettiva della ratifica di molte Convenzioni internazionali, finalizzate, appunto, a rafforzare la cooperazione nel contrasto ai fenomeni criminali sovranazionali. Le modifiche agli articoli 708 e 714 del codice di procedura penale rispondono, inoltre, all’esigenza di colmare una lacuna normativa, in più occasioni segnalata anche dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione. L’obiettivo del presente intervento normativo risulta, pertanto, essere quello di semplificare e velocizzare le procedure di assistenza giudiziaria (rogatorie) e di estradizione”.

“Inoltre, le modifiche consentiranno una maggiore cooperazione giudiziaria penale tra gli Stati e, di conseguenza, rafforzeranno gli strumenti di prevenzione e repressione dei fenomeni criminali di dimensioni sovranazionali, potenziando, conseguentemente, la fiducia reciproca nei rispettivi sistemi di giustizia”.