Roma, si toglie la vita il metronotte Ivan de Vitis temeva per il lavoro
I colleghi del vigilante di 42 anni hanno raccontato del dramma interiore della vittima. “Se perdo il lavoro è la fine, sono disperato” aveva affermato. Ivan de Vitis si è tolto la vita nei bagni della stazione della metro A Barberini. Era guardia giurata presso la Città di Roma Metronotte cooperativa. Si è sparato un colpo che gli ha trapassato il cranio. A scoprire il corpo una operatrice dell’Atac che ha visto sangue uscire dalla porta dei bagni privati usati dai vigilantes. Sul posto gli agenti del commissariato Castro Pretorio e i vigili del Fuoco che hanno sfondato la porta.
Ivan de Vitis ha lasciato due lettere, una indirizzata al fratello, l’altra era in tasca. Era disperato per la situazione lavorativa. La Città di Roma Metronotte è stata coinvolta un’inchiesta della Dia che aveva comunicato alla Prefettura l’interdizione antimafia. La Prefettura di Roma a ottobre aveva proceduto alla sospensione della licenza, provvedimento impugnato dalla società davanti al Tar del Lazio che ha dato ragione all’azienda e revocato la sospensione della licenza. Il 26 novembre il Consiglio di Stato ha rigettato i ricorsi presentati dall’Avvocatura di Stato contro l’annullamento della revoca della licenza.