Il Principe dei sogni – Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino

E’ stato presentato al Quirinale il progetto della mostra “Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino”, che raduna insieme, per la prima volta dopo centocinquanta anni, i venti arazzi cinquecenteschi commissionati da Cosimo I de’ Medici per la Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio. Gli arazzi raffigurano la storia di Giuseppe e nel 1882 furono divisi per volere dei Savoia tra Firenze e il Palazzo del Quirinale.

Il prossimo anno torneranno eccezionalmente ad essere esposti insieme, per la prima volta dall’Unità d’Italia, in una mostra unica, che toccherà le città di Roma (Salone dei Corazzieri del Palazzo del Quirinale), Milano (Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale) e Firenze (Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio), per volere del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del Sindaco del capoluogo della Toscana Dario Nardella, grazie alla collaborazione con il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

La tappa milanese prenderà il via i primi di maggio, all’apertura dell’Esposizione Universale.

“Questa progetto dimostra che Expo 2015 non sarà solo una vetrina, seppure prestigiosa, di idee e progetti sul cibo e l’alimentazione per la salvaguardia del Pianeta, ma sarà anche una grande occasione. – ha dichiarato il Sindaco Giuliano Pisapia – Innanzitutto perché è un’iniziativa culturale che unisce l’Italia, dimostrando come il nostro Paese sia stato in grado di unire le forze di fronte a un momento straordinario che lo metterà sotto gli occhi del mondo, proponendo ai visitatori di Expo bellezza, stile, arte, storia e anche nuove tecnologie che saranno necessarie per realizzare questa mostra. Expo sarà poi anche l’occasione per proporre alla città e ai visitatori che giungeranno da tutto il mondo migliaia di eventi culturali, artistici, sportivi e di approfondimento, raccolti e coordinati nel palinsesto di Expo in Città”.

“Questi capolavori, finalmente riuniti, rappresentano una storia universale di passione e riscatto, miseria e gloria, meschinità e giustizia, dentro la quale non solo Cosimo De’ Medici poteva riconoscere la sorte della sua casata, ma ciascuno poteva allora e può ancora oggi ritrovare una parte della propria esperienza e del suo stesso sentire. La testimonianza preziosa di una delle stagioni più gloriose della nostra storia dell’arte – ha commentato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, che è anche membro del Comitato Scientifico della mostra -. La tecnica, antica e raffinatissima, con la quale gli arazzi sono stati realizzati rappresenta uno dei momenti più alti di quella capacità di fondere creatività artistica e sapere artigianale, che è propria dell’operosità del nostro Paese che ancora oggi costituisce la linfa della vitalità culturale ed economica italiana, e in particolare milanese”.

“Quando abbiamo compreso quanto fosse sublime l’ambiente milanese e grandiosa la Sala delle Cariatidi, abbiamo immediatamente proposto al Sindaco Giuliano Pisapia e all’assessore Del Corno Palazzo Reale come tappa di questa mostra. La generosità della loro scelta di ospitarla a Milano ci ha profondamente commossi”, ha dichiarato Louis Godart, curatore della mostra e Consigliere per la conservazione del Patrimonio artistico del Presidente della Repubbica.

L’esposizione, curata appunto di Louis Godart, è promossa dalla Presidenza della Repubblica Italiana, dal Comune di Firenze e dal Comune di Milano in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Expo 2015 e la Fondazione Bracco. Main sponsor Gucci, con il sostegno di Acea. L’organizzazione generale e la realizzazione sono di Comunicare Organizzando.

Gli arazzi. Questa serie di panni monumentali, oggetto di un complesso e pluridecennale restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e il Laboratorio del Quirinale, rappresenta una delle più alte testimonianze dell’artigianato e dell’arte rinascimentale. Gli arazzi con le Storie di Giuseppe vennero commissionati da Cosimo I de’ Medici tra il 1545 e il 1553 per la Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio a Firenze. I disegni preparatori furono affidati ai maggiori artisti del tempo, primo fra tutti Pontormo. Ma le prove predisposte da quest’ultimo non piacquero a Cosimo I, che decise di rivolgersi ad Agnolo Bronzino, allievo di Pontormo e già pittore di corte, e a cui si deve parte dell’impianto narrativo della serie.

Tessuti alla metà del XVI secolo nella manifattura granducale, tra le prime istituite in Italia, furono realizzati dai maestri arazzieri fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher sui cartoni forniti da Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati.