Palermo, Rosario Crocetta forma il suo terzo governo regionale

Tre giunte in due anni di legislatura. Continua il percorso “accidentato” per il Governatore siciliano. “Si tratta di una giunta di alto profilo che ha il gradimento dei partiti e del presidente, che consente di rilanciare il grande lavoro di riforme e cambiamento della Sicilia, in un quadro di condivisione con i partiti e i gruppi parlamentari”, sostiene Rosario Crocetta.

Come da accordi con i “renziani” e gli altri alleati si riparte da zero. Si tratta di una giunta “tecnica” ma “politica”. Nove i volti nuovi su dodici. Alle riconfermate Lucia Borsellino, figlia del magistrato ucciso in via D’Amelio, che proseguirà il suo lavoro alla Sanità e Linda Vancheri (Attività produttive), vicina a Confindustria, si aggiunge Mariella Lo Bello in quota Megafono che dovrebbe avere la delega alla Formazione. Per Lo Bello si tratta di un ritorno dopo aver fatto parte del primo governo Crocetta e avere saltato il Crocetta bis. All’Economia va il super tecnico, concordato con Palazzo Chigi, Alessandro Baccei, già collaboratore del sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio. A lui il compito di riportare in pareggio i conti della Regione cercando di recuperare i 3 miliardi che mancano per chiudere il bilancio di previsione per il 2015 e scrivere la legge di stabilità.

Entra l’avvocato Nino Caleca, indicato da Articolo 4, che dovrebbe guidare l’Agricoltura. Penalista e giurista di fama, Caleca ha difeso l’ex governatore Totò Cuffaro nel processo alle talpe nella Dda di Palermo. Quattro i “tecnici” in quota Pd, tra questi il pm Vania Contraffatto, magistrato a Palermo, facente parte del gruppo “Unicost”, espressione del centrosinistra e riceverebbe la delega all’Energia e rifiuti. Gli altri sono i docenti universitari Antonio Purpura e Sebastiano Caruso e la dirigente regionale Cleo Li Calzi. Il Pdr, che fa riferimento al gruppo dell’ex ministro Totò Cardinale, ha indicato il geologo Maurizio Croce, che avrà la delega al Territorio e Ambiente. L’unico dubbio, fino all’ultimo, ha riguardato i due assessori espressione dell’Udc. Nel partito si è consumato un duro scontro attorno ai nomi di Giovanni Pizzo e Marcella Castronovo, alla fine confermati.