Red Forest Campaign, flash mob contro i sistemi pericolosi nella produzione di energia

La Red Forest del Belarus Free Theatre – presente per la rassegna teatrale Le Vie dei Festival  al Teatro Vascello, con uno spettacolo il 21 e il 22 ottobre – organizza per mercoledì 22 alle 18 in via Alessandrina, strada che corre parallela ai Fori Imperiali, un flash mob a tutela dell’ambiente.

Un drappo rosso di 400 metri verrà srotolato e portato dagli attori della compagnia – ai quali si uniranno gruppi di attivisti ambientali, studenti e semplici cittadini – a tracciare una simbolica linea rossa contro la ricerca e lo sfruttamento delle risorse energetiche – come il fracking – che non tengono conto dei gravi rischi per l’ambiente. Tutta la città è invitata a partecipare.

ll fracking o fatturazione idraulica è un processo per estrarre gas naturale dal terreno (o dai fondali marini). Per rompere la roccia, viene pompata dell’acqua trattata chimicamente insieme a sabbia, liberando così il gas naturale intrappolato sotto terra.  Un accordo commerciale in corso di negoziazione a porte chiuse tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America vorrebbe abbassare il livello di sicurezza delle normative ambientali in vigore nell’UE ed equipararle agli standard americani, che sono molto più bassi. In questo modo diverrebbero praticabili forme di produzione di energia poco sicure.

Il disastro di Chernobyl nel 1986 ha investito il 90% del territorio bielorusso, colorando di rosso tutte le foreste. La Red Forest Campaign è nata per opporsi alla costruzione di un nuovo impianto nucleare in Bielorussia – a Ostravets – al confine con la Lituania e con l’area dei paesi UE. Gli esperti internazionali concordano sul fatto che il progetto ha molte lacune e che rappresenta una reale minaccia per le popolazioni che vivono in un raggio di 300 chilometri.

La compagnia teatrale, fondata a Minsk nel 2005 dal drammaturgo e giornalista Nicolai Khalezin e da Natalia Kaliada, ha , per il suo impegno politico, meritato il Premio dei Diritti dell’Uomo della Repubblica Francese, unica istituzione culturale a riceverla. La sua attività ha guadagnato nel corso degli anni il pieno appoggio di grandi personalità del teatro e della vita pubblica internazionale come Vaclav Havel, Mick Jagger, Arthur Kopit, Mark Ravenhill, Tom Stoppard, Jude Law, Kevin Spacey e il Premio Nobel Harold Pinter.

Gli artisti bielorussi hanno dichiarato: “ L’impianto nucleare di Ostrovets minaccia il futuro dell’aria pulita in tutto il continente. Sta nascendo un’altra Chernobyl. Unitevi a noi nella lotta per un mondo più giusto, alimentato da energia pulita. Le persone preoccupate da scelte energetiche pericolose si sono unite attorno a un simbolo: un cerchio rosso disegnato intorno all’occhio significa che ci batteremo per il futuro”