Commemorazione vittime strage Lampedusa, messaggio di Pittella

“Purtroppo oggi, per altri impegni istituzionali, non posso essere presente alla commemorazione promossa dalla Provincia di Potenza, dall’Arci Basilicata, dal Centro Servizio Volontariato Basilicata e dalla Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata per ricordare le 368 vittime della tragedia avvenuta il 3 ottobre, un anno fa. 

Me ne dispiaccio perché ritengo che il 3 ottobre sia una data importante, una data da ricordare nei libri di storia perché segna il momento in cui è apparso evidente a tutti che il problema dei migranti, dei rifugiati, dei richiedenti protezione internazionale non è più una questione che riguarda altre persone. Questo problema riguarda tutti noi. 

Il nostro tempo è infatti segnato da crisi geopolitiche che investono molte nazioni in deficit di libertà democratiche e di sviluppo e questa condizione internazionale sempre più instabile sta generando nuove disparità e diseguaglianze ed ha animato flussi ormai continui e consistenti verso le frontiere europee avvicinando sempre più eventi drammatici, un tempo considerati lontani, alle porte delle nostre case. 

L’Italia è una luce nel Mediterraneo ed una speranza alla quale guardare da parte di chi proviene dalla sponda africana, così come in passato lo è stata per chi proveniva dall’area balcanica o dai paesi dell’Europa orientale. Per questo la nostra nazione è diventata e sarà sempre più un paese di approdo e di transito per chi fugge da situazioni estreme di persecuzioni, di guerra, di mancanza di mezzi di sostentamento. Non è dunque possibile considerare i fenomeni migratori come eventi straordinari. Questo appare ormai chiaro anche a chi ha tentato per anni di rimuovere il problema in modo semplicistico o di utilizzarlo in modo strumentale: lo spostamento di esseri umani che sono costretti a lasciare le case in cui sono nati è una componente strutturale delle nostre dinamiche sociali ed economiche. 

La Regione Basilicata, dal canto suo, in modo proattivo, ha deciso già all’inizio della nuova legislatura di cambiar passo e di focalizzare tutte le migliori esperienze e le energie regionali proponendo un approccio sistemico alla materia della migrazione e del diritto di asilo: la Fondazione Città per la Pace per i Bambini Basilicata, il Disegno di Legge regionale “Norme per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei cittadini stranieri migranti e dei rifugiati”, la “task force” regionale finalizzata al coordinamento degli interventi a favore dell’accoglienza dei lavoratori stagionali migranti in agricoltura sono risposte concrete che il governo regionale, per la sua parte, ha già messo in campo. 

Siamo infatti ben consapevoli che l’accoglienza, la tutela e l’integrazione sono aspetti in un processo che può trasformare i fenomeni migratori in opportunità anche per chi accoglie, sia perché offre nuove prospettive alle aree interne della nostra regione sottoposte a dinamiche preoccupanti di spopolamento, sia perché genera una nuova domanda di servizi che ha permesso la creazione ed il rafforzamento di imprese sociali e che ha generato occasioni di lavoro qualificato per i nostri giovani. 

Per tutto questo rivolgo un saluto caloroso ed un ringraziamento a quanti si sono riuniti oggi per testimoniare una vicinanza a chi ha sofferto e sta soffrendo per questa tragedia che può diventare un punto di inizio per un nuovo percorso di integrazione e di rispetto che, se ben organizzato, può portare vantaggi per tutti”.