TFR in busta paga, trovata per un maggiore gettito fiscale a beneficio dello Stato

Matteo RenziL’ultima ingegnosa trovata da parte del Governo è spalmare il TFR (trattamento di fine rapporto lavoro) in busta paga. Sarebbe una mensilità annua che distribuita nei dodici mesi si aggirerebbe intorno alle 80-100 euro mensili. Tradotte in cifre significherebbero aumentare lo stipendio dei lavoratori al netto delle ritenute IRPF di 64-80 euro mensili. Una cifra che nessuno si accorgerebbe di avere in busta paga. Questo è ciò che guadagnerebbero i lavoratori con il TFR pagato mensilmente. Per il Governo è tutt’altra cosa ed in positivo. Il pagamento in busta paga mensilmente metterebbe in circolo alcuni miliardi di euro che tassati, anche con aliquote più basse, consentirebbero alle casse del fisco avere un notevole gettito fiscale aggiuntivo senza che si sia creato un solo posto di lavoro e aumentato le tasse. In definitiva si continua a raschiare il fondo dell’esistente per cercare di fare quadrare i conti pubblici per elargire tutti i servizi che necessitano ai cittadini. Un ottimo espediente del Governo, con l’accordo di qualche grossa Azienda (Fiat), per gridare all’aumento dei consumi grazie alla crescita dello stipendio. Sfugge al Governo che il TFR è già a disposizione dei lavoratori qualora ne facciano richiesta per avvenute esigenze familiari. L’aumento del gettito fiscale che consentirebbe al Governo di risanare il deficit nazionale deve arrivare dalla lotta all’evasione e dall’aumento dei posti di lavoro, indipendentemente dall’articolo 18 che non è la madre della disoccupazione. L’articolo18 è preso a pretesto dagli imprenditori per non investire in Italia e recarsi dove esiste un basso costo della manodopera. Lasciare passare il messaggio che il TFR risanerebbe i bilanci familiari, significherebbe volere guarire l’ammalato Italia con l’aspirina sapendo che è affetto da una grave malattia e ignorare completamente il 44% dei giovani disoccupati. La “rottamazione”, una brutta parola nei confronti delle persone ma che piace tanto a Matteo Renzi, non deve avvenire soltanto in politica. Ci sono migliaia di lavoratori che hanno superato il sessantaduesimo anno di età e sono ancora in attività. Sostituirli con lavoratori giovani sarebbe il vero segnale per incrementare il lavoro e il gettito fiscale.