Roma, I Graforibelli del ’90 alla Casa della Memoria

graforibelliRicordate la Pantera? Il movimento che tirava giù botte da orbi alla società dell’informazione e alla gestione privatizzata e neoliberista della cultura, occupando facoltà e inondando il paese di fax e fotocopie (non erano ancora tempi di tweet) con vignette al vetriolo? Tutto cominciò nell’89 quando una pantera, il 27 dicembre, attraversò inopinatamente il Raccordo Anulare per svanire nel nulla. Nel ’90 si genera la fiammata del movimento-pantera, preludio alla stagione che culminerà nei fatti di Genova. Bruciò rapidamente e, come il felino ispiratore, scomparve.

La Pantera, ovvero il movimento dei Graforibelli, torna a far parlare di sé in una mostra dal 27 settembre al 7 novembre alla Casa della Memoria e della Storia in via San Francesco di Sales 5, a Trastevere. La mostra s’intitola Sono un Graforibelle mamma. Roma 1990: l’occupazione della Pantera e l’ala creativa del movimento. In esposizione le vignette originali di Andrea Guerra, Carlo Barbanente, Carlo Prati, Roberto Grossi e Valerio Bindi. Quelle che partivano da Valle Giulia, dalla facoltà occupata di Architettura, in bassa risoluzione e macchiate dai toner esausti delle stampanti.

Un vero fenomeno “virale” ante litteram. Un lavoro a suo modo organico sulla comunicazione e l’informazione, tutto sul versante della creatività, totalmente antagonista e impastato di tagliente ironia. Arriverà poi la rete con quel che ne seguirà; ma un’onda così non ha mai, almeno finora, gonfiato il mare di Internet come la Pantera aveva increspato quegli anni. La mostra alla Casa della Memoria riapre gli archivi dei Graforibelli e ne riporta alla luce l’opera dopo venticinque anni di silenzio.

La mostra è promossa dal Campidoglio (Assessorato Cultura) ed è a cura di Valerio Bindi (SCIATTO produzie/La Bagarre onlus) con Andy War e Roberto Grossi. Ingresso libero.