Firenze, in centro continuano gli Alcool-Tour

“Alle 1.30 di notte i soliti ‘braccialetti gialli’ giravano ubriachi per il centro, allo sferisterio delle Cascine in 3.000 si sono dati alle danze (ed all’alcool) ben oltre l’orario fissato dal sindaco (senza autorizzazione?)”

Queste le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, Francesco Torselli, oggi consiglio comunale, replicando alla risposta della Vicesindaco Giachi ad una domanda di attualità sul bilancio del primo fine settimana dopo l’entrata in vigore del “Patto per la notte” e dopo le due ordinanze del Sindaco Nardella sulle limitazioni alla vendita ed alla somministrazione di alcolici:

“Doveva essere il primo fine settimana regolamentato dal ‘Patto per la notte’ e dalle due ordinanze del sindaco Nardella (la N. 371/2014 e la N. 372/2014) contro l’abuso di alcolici e la promozione degli Alcool-Tour. In realtà, bastava girovagare qualche decina di minuti tra via Ghibellina e via Verdi per imbattersi nella solita orda di ragazzini e ragazzine ubriache, con tanto di braccialetto fluorescente, che di locale in locale consumano il proprio Alcool-Tour.

Ma non è tutto: allo sferisterio delle Cascine, alla faccia delle ordinanze del sindaco, ma anche alla faccia di tutti quei locali che spendono una grande percentuale dei loro guadagni in sicurezza e rispetto delle regole, si sono ritrovate oltre 3.000 persone che hanno ballato e bevuto (10 Euro per tre bevute, slogan che incitavano al l’abuso di alcool, ecc…) fino a tarda notte (alle 4.00 c’erano ancora persone all’interno della struttura), ci chiediamo, con l’autorizzazione concessa da chi?

Inutile che la Vicesindaco Giachi ci dica che sono state elevate 11 sanzioni contro altrettanti esercizi che vendevano alcolici in maniera abusiva. Questo ci rende felici, ma dal tanto propagandato ‘patto’ e da ben due ordinanze del sindaco contro alcool-tour e abusi di alcolici, ci aspettavamo ben altri risultati.

Ancora una volta a passare da ‘bischeri’, per dirla alla fiorentina, sono stati quegli esercenti che hanno aderito al ‘patto’, che hanno rispettato le regole anche a costo di perdere qualche cliente o parte dei guadagni, che hanno investito negli steward.

Se oggi arrivassero in Palazzo Vecchio le lettere di disdetta dal ‘patto’ di diversi locali, fossi il sindaco, non saprei proprio come dar loro torto…”.