Petrolio, Legambiente Basilicata su dichiarazioni Renzi

“Il Premier non pensi ai voti che potrebbe perdere in Basilicata ma tratti con rispetto quei tanti suoi connazionali che da anni subiscono solo i disagi di una pesante attività industriale che notoriamente è un’attività a forte intensità di capitali ed a basso impatto occupazionale”. Lo sottolinea in una nota Legambiente Basilicata sulle ultime dichiarazioni del Presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi in tema di estrazioni petrolifere in Basilicata. L’associazione –continua la nota – continua a rimanere contraria a nuove ipotesi di estrazioni di idrocarburi anche di fronte a promesse mirabolanti su aumenti delle royalties e nuovi miracoli economici per la Basilicata “perchè – aggiunge Legambiente – il nostro no al petrolio non è solo una fissa, come sostiene il presidente Renzi, ma la condizione necessaria per avviare anche nel nostro Paese una rivoluzione energetica, garantendo uno sviluppo futuro, anche sul piano economico, sicuramente molto più sostenibile e duraturo. Renzi faccia partire una grande operazione verità e ci spieghi come mai di fronte a questa nostra “grande fortuna” petrolifera/economica i dati macro e microeconomici, in tutta la regione ed in particolare in Val d’Agri, e tutti gli indicatori demografici ci restituiscono una fotografia di una Basilicata che non ha tratto alcun benefico economico e sociale dall’avventura petrolifera. Continuare a rilanciare l’estrazione di idrocarburi è solo il risultato di una strategia insensata che non garantisce nessun futuro energetico per il nostro Paese. Investire oggi in efficienza energetica e fonti rinnovabili- conclude Legambiente – porterebbe nei prossimi anni i nuovi occupati a 250 mila unità, molto ma molto di più, dei nuovi addetti diretti ed indiretti dell’industria petrolifera italiana”.