Fenasp Basilicata su specialistica ambulatoriale
In una nota la Fenasp Basilicata torna a chiedere la ripresa della concertazione interrotta da tempo con le strutture sanitarie private che rappresentano appena il due per cento della spesa regionale complessiva e contano circa seicento lavoratori, in modo da definire le annose questioni più volte segnalate dalle strutture. In particolare sul paventato stop dell’erogazione delle attività di specialistica ambulatoriale in particolare dal passaggio dalla continuità assistenziale al nuovo modello della Regione Basilicata di discontinuità assistenziale “Un primo segnale di rinnovata disponibilità al confronto – è scritto nella nota di Fenasp Basilicata – potrebbe essere l’annuncio da parte del governatore Pittella e dell’assessore Franconi di dar seguito al programma di visite alle strutture ospedaliere sul territorio con visite anche alle strutture private accreditate come abbiamo chiesto nella precedente legislatura regionale al precedente assessore Martorano, senza alcun riscontro, ed hanno di nuovo sollecitato altre associazioni della sanità privata. Per Fenasp Basilicata anche la difficile partita petrolio che si sta giocando ai tavoli romani ha strette relazioni con la sanità, i servizi e le prestazioni erogati ai cittadini per le quote di royalties che ogni anno vengono utilizzate per il Ssr in aggiunta ai fondi di bilancio regionale per coprire le pesanti passività accumulate dalle ex Asl e dalle attuali Asl. L’impiego dei proventi delle attività estrattive di idrocarburi, infatti, non può prescindere dall’assicurare efficaci condizioni di tutela e prevenzione della salute e di rafforzamento del welfare. La sanità privata delle piccole strutture private in Basilicata – si legge ancora nella nota – è ormai da anni nel tunnel di una crisi strutturale che mostra ormai segni di cedimento, a breve per la prima volta, il comparto della specialistica ambulatoriale obbedendo a vincoli contrattuali, sarà costretto ad interrompere in gran parte del territorio l’assistenza a centinaia di cittadini. I contratti vigenti impongono dei limiti di spesa invalicabili in ogni branca della specialistica ambulatoriale, fkt, medicina di laboratorio, radiologia etc.,per cui al raggiungimento del budget assegnato ad ogni singola struttura, bisogna interrompere l’erogazione delle prestazioni perchè quelle che vengono erogate “fuori contratto” non sono remunerabili.