Tra le donne milanesi spuntano marinaie e meccanici. Tra gli uomini estetisti e baby sitter

mestieri rariSinologa, paleontologo, tapparellista in legno e accompagnatore di montagna: sono queste alcune delle professioni che compaiono una sola volta tra quelle dichiarate dai milanesi sulla carta d’identità. Ventitré, per la precisione, i mestieri che contano un solo ‘professionista’ in città. E non meno particolari i lavori che nell’elenco del 2014 compaiono solo 2 o 3 volte: lo spazzacamino, ad esempio, o l’incassatore di gemme, il tagliatore di pelli, la trascrittrice, il labirintologo.

Sono questi alcuni dei dati elaborati dal settore Anagrafe del Comune di Milano sulla base delle professioni dichiarate da cittadine e cittadini e quindi indicate sulle carte d’identità.

Molti i casi di mestieri ‘rubati’ all’altro sesso. Ad esempio, tra le donne compaiono tre marinaie (contro 27 marinai), una gruista (contro 38), una camionista (contro 66), una donna idraulico (contro 1.056) e due donne meccanico (contro 1.614). Dall’altra parte troviamo, invece, due ricamatori (sono 13 le donne), 24 estetisti (contro 1.568), 29 baby sitter (contro ben 2.960 tate) e 117 casalinghi (a fronte di 114.702 casalinghe). Casi, questi, ancor più sorprendenti se si pensa che nel 2013 nessuna di queste professioni era stata dichiarata da uomini.

Sono sicuramente più numerosi i mestieri che confermano la parità dei sessi: tra i casi più originali, quello dei 6 fisici nucleari e dei 4 paracadutisti, divisi equamente tra maschi e femmine.

Un’ultima curiosità. A Milano ci sarebbero più guide polari che guide alpine : 12 le prime, 5 le seconde.