Sacco, premio di poesia premi in natura

Ritorna a Sacco il concorso di poesia  Un sacco di versi, che ha debuttato lo scorso anno con un inaspettato successo di partecipanti, accolti e premiati da una piazza gremita. Non cambia l’organizzazione, che reca la firma in tandem del Comune di Sacco e della locale Pro Loco, ma aumentano a tre le sezioni del premio (adulti, giovani under 18 con la novità delle scolaresche) e si aggiunge il premio della critica.  Le poesie, inedite, in italiano o nel dialetto cilentano di lunghezza non superiore a 30 versi, saranno “liberamente ispirate  al Cilento, ai suoi paesi località e tradizioni, nonché alle sue espressioni paesaggistiche, culturali, sociali, ambientali, artistiche, gastronomiche etc”, come testualmente conferma il regolamento comunale.  “Un progetto culturale di promozione di un territorio, marginale rispetto ai cicli e flussi dell’economia reale e trascurato dalle istituzioni, ma che possiede un’anima che trabocca idealità” chiosa il Sindaco Claudio Saggese, che nella precedente edizione aveva fatto ricorso all’immagine simbolica ed evocativa del ponte sul fiume Sammaro. L’iniziativa è rivolta anche ai numerosi residenti all’estero, rappresentati idealmente dall’entusiasmo di Pasquale Masullo, portavoce della vivace comunità sacchese di New York.  Continuità, coniugata con l’originalità, anche sul versante premi: per i giovani tre buoni libro ex aequo del valore di euro 100, agli adulti  assegni per i primi tre piazzati di euro 400, 200 e 100 con un bonus nell’ordine di dieci litri d’olio, dieci di vino e due chili di fusilli. Lo scorso anno avevamo citato, come rappresentanti della poesia saccatàra, i fratelli Emiddio e Mario Macchiarulo, emigrati nelle Americhe, Errico Gelsomino, trasferitosi nella riviera romagnola, Pasquale Masullo, quest’ultimo specializzato nei sonetti popolari  a contenuto sociale, che con grande coraggio si prendevano gioco dei potenti,  alla maniera di Trilussa e Giuseppe Gioachino Belli. Non bisogna dimenticare però Giovanni Marini, vincitore nel 1972 del premio Viareggio con una raccolta di poesie dal carcere.  Marini, anarchico, figlio del responsabile dell’ufficio di collocamento locale e protagonista di una triste vicenda culminata con l’assassinio di Carlo Falvella, giovane militante del FUAN, aveva ricevuto il sostegno e l’apprezzamento tra gli altri di Alberto Moravia, Dario Fo, Franca Rame e Camilla Cederna.  “Nel nostro paese sono poetiche anche le pietre e il silenzio, provocato  dall’emigrazione e dallo spopolamento. Dopo la chiusura del bar di Giuseppe Resciniti la piazza, che dovrebbe essere il centro nevralgico di una comunità è diventata un luogo desolante” afferma Donato Polito, il cui figlio Attilio era stato premiato lo scorso anno tra i giovanissimi. Donato si è preso il compito di rendere disponibili per i concittadini emigrati, tramite facebook, le immagini del paese, riprese nei momenti di festa o nella solitudine assoluta di luoghi ed ambienti. La cerimonia di premiazione avrà luogo in piazza del Popolo il 5 agosto, con la partecipazione di Vincenzo Pepe, Alfonso D’Acunto, Oreste Mottola, Enzo Landolfi, Teresa Monaco.