Poliziotto a contatto con i profughi positivo al test tubercolinico

“Questa associazione si occupa dal dicembre scorso –  dichiarano Michel Emi Maritato e l’avv. Luisa Cicchetti, rispettivamente legale e presidente AssoTutela – della personale ed immotivata avversione che Giovanni Pinto ha per questa unità, anzi per i propri appartenenti. Unità fiore all’occhiello della direzione centrale per l’immigrazione e dell’intera Polizia di Stato, tanto da essere encomiata dai funzionari dei singoli uffici italiani ove viene, anzi veniva avviata, visto che il dr. Pinto piuttosto che impiegare i professionisti dell’Uri per i recenti sbarchi a Salerno ha preferito rintracciare frettolosamente inesperti elementi all’interno della direzione centrale”.

AssoTutela si è per prima occupata del pericolo di contagio in cui gli appartenenti URI esplicano le loro funzioni privi delle dotazioni minime di sicurezza benché ad immediato contatto con i profughi al momento dello sbarco. “Abbiamo ricordato al Dr. Pinto i protocolli sanitari imposti dal ministero degli interni, gli abbiamo ricordato anche le circolari del 2002 e del 2009. Nulla!!  Giovanni Pinto, nulla dispone né provvede!  Tutti gli appartenenti Uri sono costretti il 2 luglio a fare una richiesta formale alla Direzione Centrale perché vengano sottoposti ai test del caso. Il silenzio Di Pinto rimane immutabile disinteressato all’applicazione delle normative sanitarie che dovrebbe utilizzare, in via preventiva, ma che lo lasciano indifferente anche a seguito di sollecito da parte dei suoi sottoposti. Solo in data 21 luglio, quindi dopo circa venti giorni, i competenti URI vengono sottoposti al test di Montaux. Uno di loro è esitato positivo al contatto con il bacillo infettivo!! Quello che settimane fa sollecitavamo all’attenzione del dr. Pinto e fin anche del ministro Alfano è purtroppo divenuto un fatto una realtà!” I dichiaranti chiedono al Ministro Alfano e al Dr. Panza la rimozione immediata del Dr. Pinto dal proprio incarico  e che si ponga fine al signoraggio di pochi a danno perfino della salute altrui”.