Fagioli bianchi Rotonda, altro triennio di riconoscimento Dop

Con decreto del 1 luglio 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.168 del 22-7-2014, è stato confermato per un triennio l’incarico concesso con il decreto del 1 luglio 2011, al Consorzio di Tutela dei Fagioli Bianchi di Rotonda Dop, per la Dop “Fagioli Bianchi di Rotonda”. Ne dà notizia la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata ricordando che la zona di produzione dei Fagioli Bianchi di Rotonda DOP ricade nei quattro comuni della Valle del Mercure (Rotonda, Viggianello, Castelluccio Superiore, Castelluccio Inferiore) , nel versante lucano del parco Nazionale del Pollino e che la produzione stimata al 2012 è di 260 quintali di Fagioli Bianchi di Rotonda DOP freschi e 45 quintali di Fagioli Bianchi di Rotonda DOP secchi. 

“Se l’Italia si conferma primo Paese per numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg conferiti dall’Unione europea (248 i prodotti di qualità riconosciuti al 31 dicembre 2012, di questi, 243 risultano attivi) in Basilicata – evidenzia il direttore regionale della Cia, Luciano Sileo – 

Nel dettaglio la situazione lucana: formaggi – 2 dop e 1 igp; ortofrutticoli e cereali – 2 dop e 2 igp; olio extravergine di oliva, 1 dop; altri prodotti, 1 igp. I produttori lucani interessati sono 96 (erano 65 nel 2011) per una superficie di 157,14 ettari; 37 gli allevamenti (di cui 15 suinicoli per 30mila capi) ; 40 i trasformatori, 45 gli impianti di trasformazione per complessivi 129 operatori. 

Per il direttore della Cia, “bisogna usare ”tolleranza zero” verso chi imita i nostri prodotti d’eccellenza, facendo concorrenza sleale alle nostre imprese e compromettendo il prestigio del nostro sistema agroalimentare dentro e fuori i confini nazionali: solo in Italia la contraffazione alimentare fattura piu’ di un miliardo di euro, con 10 milioni di chili di cibi ”tarocchi” sequestrati soltanto nel 2012. La Cia – ricorda ancora Sileo – ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare per regolare i rapporti tra agricoltura e Gdo (Grande distribuzione organizzata). L’obiettivo è di promuovere e commercializzare i prodotti locali che siano tracciabili e identificabili nel territorio rurale di produzione, aprendo nuovi spazi di mercato a produzioni alimentari e tipiche lucane anche di nicchia. E’ dunque un ulteriore sostegno che intendiamo dare all’impegno della Regione in direzione del riconoscimento del marchio di tutela, rafforzando la rete di prodotti Dop, doc, docg e igp “made in Basilicata”, e dei programmi di filiera agro-alimentare”.