Pisa, Certosa Festival al via tra lirica, parole, immagini e suoni di mezza estate

Sarà Silvia Felisetti con la sua compagnia di operette “I Duttili” ad inaugurare, Martedì 15 luglio alle ore 21.30,  la XIV edizione del Certosa Festival.  Il Cortile d’Onore della Certosa di Calci ospiterà la nota operetta “Al cavallino bianco”, un’operetta in 3 atti di Ralph Benatzky, su libretto di Hans Müller-Einigen e Erik Charell e testi di Robert Gilbert. L’operetta trae ispirazione dall’omonima commedia di Oskar Blumenthal e Gustav Kadelburg scritta nel 1896durante il soggiorno in una locanda di Sankt Wolfgang im Salzkammergut sul Wolfgangsee in Austria. Una curiosità: la sua musica, pur firmata generalmente da Ralph Benatzky, in realtà è dovuta a ben cinque compositori. Ed è questa particolarità che la rende così fresca, varia e gioiosa. Uno spettacolo che sembra un fuoco d’artificio, quadri di elegante spettacolarità e colpi di scena che portano all’immancabile “happy end” che vede coinvolti tutti.

Il programma completo del Festival

“Al cavallino bianco”, la trama – Siamo in Austria, sul lago di S. Wolfgang, dove è situato l’Hotel Al Cavallino Bianco. Il primo cameriere dell’Hotel, Leopoldo, ama la belle proprietaria Gioseffa che però non lo degna di uno sguardo perché rivolge le sue attenzioni ad un giovane cliente italiano, l’avvocato Giorgio Bellati che, come ogni anno, trascorre le sue vacanze sul lago. All’Hotel arrivano Zanetto Pesamenole, ricco industriale, e sua figlia Ottilia. Padre e figlia sono in vacanza in Austria per ritemprarsi, visto che hanno una causa pendente con un certo Cogoli, industriale padovano. Sebbene il primo incontro fra il giovane Bellati e la bella Ottilia, non sia dei più felici, Leopoldo intuisce che fra i due potrebbe nascere un amore e così, anche per allontanare Bellati dalle premure della signora Gioseffa, organizza un incontro vis a vis fra Bellati ed Ottilia ma, pur riuscendo nel suo intento, viene licenziato in tronco da Gioseffa. Leopoldo parte disperato. Cogoli, intanto, manda al Cavallino Bianco suo figlio Sigismondo con la speranza che si innamori di Ottilia, in modo da finire, con un matrimonio, la causa con Pesamenole. Sigismondo, “figlio di papà”, viziato e un po’ snob, si invaghisce invece di Claretta, una ragazza che ha buffi difetti di pronuncia e che non è certo ricca.. Lei e il padre, il buffo professor Hinzelmann, possono permettersi un piccolo viaggio solo ogni tre anni a causa delle loro non floride condizioni finanziarie. A questo punto le cose sono veramente complicate. Leopoldo ama Gioseffa, Gioseffa ama Bellati, Bellati ama Ottilia, Ottilia dovrebbe sposare Sigismondo che invece è invaghito di Claretta e nel bel mezzo di queste tresche amorose arriva l’Arciduca. Leopoldo riesce ad ottenere dal consiglio comunale che l’Arciduca sosti per una notte Al Cavallino Bianco; Gioseffa, per ringraziarlo, lo riassume. Tutti si preparano ad accogliere l’Arciduca con il massimo della cortesia ma nel bel mezzo della festa Leopoldo fa una gran scenata di gelosia e tutto perché Gioseffa stava “amabilmente” conversando con Bellati. Gioseffa si scusa con l’Arciduca che comprende e l’indirizza verso Leopoldo: “non bisogna cercare la felicità lontano quando la si ha a portata di mano”. Il lieto fine non è lontano. Le coppie sono ormai formate: Sigismondo e Claretta, Bellati e Ottilia, Leopoldo e Gioseffa. E il processo? Anche quello a lieto fine con buona pace del buffo Zanetto Pesamenole

Dopo il debutto nel 2005 di Ballo al Savoy di Paul Abraham, ambientato negli Anni Trenta, che impegna ad aprirsi ad uno stile più vicino al Musical, la Compagnia “I Duttili” decide di affrontare le grandi pagine dell’Operetta francese di Jacques Offenbach: La Vie Parisienne e La Belle Hélène. Seguono Fiore d’Hawaii di Paul Abraham, La Danza delle Libellule di Franz Lehár, La Bajadera di Emmerich Kálmán, titoli meno rappresentati ma allo stesso tempo veri capolavori, spesso trascurati a favore dei più celebri titoli operettistici. Incoraggiata dai calorosi consensi riscossi con la sua prima produzione, La Vedova Allegra di Franz Lehár, la Compagnia intraprende un percorso di ricerca, valorizzazione e modernizzazione del genere Operetta. Cin-Ci-Là, Il Paese dei Campanelli, Al Cavallino Bianco, La Principessa della Czarda, Scugnizza, L’Acqua Cheta, titoli che hanno portato la Compagnia ad esibirsi nelle migliori piazze teatrali italiane in quindici anni di piena attività.

Il Festival prosegue Giovedì 17 Luglio con una produzione in prima nazionale e assoluta: un omaggio a Giovanni Paolo II , con una serata a lui dedicata, curata da Agostino Cerrai, dal titolo: “In memoria di Giovanni Paolo II, lettura di opere poetiche e teatrali di Karol Wojtyla”.