Liste d’attesa sanità, documento unitario di Cgil Cisl e Uil

“Garantire concretamente il diritto alla salute, come diritto di cittadinanza fondamentale costituzionalmente sancito, vuol dire aggredire oggi diverse criticità, a partire dal sotto finanziamento del fondo sanitario nazionale e dalla conseguente riduzione delle risorse regionali. Una situazione di particolare difficoltà dovuta alla politica degli ultimi anni di tagli lineari e “patti per la salute”, che hanno fortemente penalizzato il SSN e gli stessi operatori, senza tralasciare sprechi e diseconomie” è quanto sostengono Cgil, Cisl e Uil Basilicata nel documento unitario che è stato elaborato per contribuire al dibattito sul rilancio della sanità pubblica in Basilicata, a partire dalla riduzione delle liste di attesa. Aggredire la barriera dei costi che ancora il cittadino deve sostenere (costi indiretti, legati all’accesso materiale alle strutture, alla corretta informazione, ecc.; costi diretti, quali quelli dei ticket a livello nazionale e, a livello regionale, quelli connessi al ticket per la farmaceutica) e nello stesso tempo lavorare per garantire una reale esigibilità dei servizi e il rispetto di adeguati standard qualitativi – è evidenziato in una nota – sono le operazioni alla base della vertenza salute, che stiamo aprendo in un confronto costruttivo con l’ente Regione. Con l’allungamento dell’aspettativa di vita è sempre più urgente rafforzare e migliorare l’intero sistema domanda-offerta delle prestazioni sanitarie: pronto soccorso, attività in regime di ricovero, attività ambulatoriali devono essere considerati come componenti di un unico sistema a rete. Il tempo è una variabile decisiva che fa la differenza tra la buona e la cattiva sanità, e le liste di attesa sono un oltraggio alla salute dei cittadini. In quest’ottica l’abbattimento dei tempi delle liste di attesa è una priorità assoluta, per il superamento di una criticità simbolo per il cittadino. Come CGIL, CISL e UIL – continua la nota – riteniamo in particolare che, facendo prioritariamente leva sul piano dell’offerta dei servizi sanitari, occorra:1) procedere a nuove assunzioni, non solo nei reparti di pronto intervento e primo soccorso facendo ricorso alla deroga del blocco del turn over previsto dalla Legge di stabilità Regionale 2014, ma anche in altre realtà più direttamente impegnate nella diagnostica (in un primo momento anche con un mix di assunzioni a tempo indeterminato e assunzione a termine);2) costituire un fondo per prestazioni straordinarie volontarie, per ridurre i tempi sulle prestazioni diagnostiche e specialistiche con tempi di erogazione superiori ai 60 giorni;3) ampliare l’orario d’attività dei servizi ambulatoriali e radiologici nei giorni festivi e prefestivi e negli orari serali, facendo ricorso al sistema delle prestazioni aggiuntive;4) elaborare un piano di formazione, aggiornamento e mobilità professionale dentro le strutture, in base a precisi modelli di intervento perseguendo l’obiettivo di migliorare, in maniera omogenea in tutto il territorio regionale, il grado di offerta dei servizi. “Tali proposte non possono prescindere dalla ridefinizione della funzione di filtro del medico di base rispetto all’attribuzione della classe di priorità, del quesito diagnostico, del tempo d’attesa proposto in relazione al bisogno di salute, a garanzia di una reale ed effettiva presa in carico del paziente nel suo percorso di salute. Per fare ciò (individuazione delle esigenze di assunzione, riorganizzazione delle unità, fondo sperimentale per lo straordinario volontario, piani di rafforzamento professionale/mobilità professionale all’interno delle Aziende Sanitarie) sarà fondamentale costruire una visione comune tra OO.SS, Regione, Direzioni Sanitarie. Chiediamo, pertanto, un incontro urgente al Presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella, e all’Assessore regionale alla Salute, Flavia Franconi, per porre tra le priorità dell’agenda regionale proprio il tema dell’abbattimento delle liste di attesa nella sanità”.