Era intenzione della Procura mantenere il massimo riserbo sul fermo di Massimo Giuseppe Bossetti

Ad affermarlo il Procuratore capo di Bergamo, Francesco Dettori che spiega l’esigenza di tutela “dell’indagato in relazione al quale, secondo la Costituzione, esiste la presunzione di innocenza”. Polemico l’intervento del magistrato infastidito per l’attenzione mediatica “morbosa”. Infastidito soprattutto da quel comunicato, partito lunedì dagli uffici del Viminale prima ancora che Bossetti fosse portato in caserma in stato di fermo per venire interrogato dai Carabinieri. La nota era firmata dal Ministro Angelino Alfano, titolare dell’Interno. L’indagato ha trascorso la notte in carcere. Quarantaquattro anni e una sorella gemella, Bossetti è stato individuato grazie all’esame del Dna. E’ il figlio naturale di Giuseppe Guerinoni, il camionista morto nel 1999 il cui Dna era risultato sovrapponibile con quello ritrovato sul corpo di Yara. Il suo cellulare,  inoltre, sarebbe risultato tra quelli che avevano impegnato la cella della zona dove è stato ritrovato il cadavere dell’adolescente nell’ora in cui sarebbe avvenuto l’omicidio. Secondo alcune ricostruzioni, non confermate, Bossetti sarebbe il nipote o il figlio della donna di servizio dei Gambirasio.