Kasper, Loss of Relevance per ricordare

Dopo la partecipazione all’ultima Biennale d’Arte di Venezia, dove ha esposto con grande successo le sue opere in un evento collaterale, Norayr Kasper, artista visivo canadese di origine armena, espone a Padova con una personale presentando una selezione di opere dal titolo “Loss of Relevance” curata da Carlo Polgrossi. Kasper con “Loss of Relevance” esplora la perdita di rilevanza delle macchine e dell’uomo nelle fabbriche ormai in sfacelo, mero fantasma di un’epoca interrotta da bruschi e travolgenti eventi geopolitici, in una mostra ispirata ai resti dell’eredità industriale dell’Armenia post sovietica.

Le immagini di Kasper, di una semantica tonale ed emotiva stratificata, abitano la storia e lo spazio che si trovano a occupare. L’installazione è composta di immagini stampate su seta delicatamente sospese, protese in un dialogo con i cavalletti che le sorreggono, realizzati con acciaio di recupero. L’artista narra di un racconto effimero e rigenerativo, dove la fragilità della seta si oppone alla rigidità del metallo, e dove le installazioni sono sistemate in maniera tale da metterci davanti al mondo dei sogni e dell’utopia all’interno di queste strutture abbandonate. L’opera di Norayr Kasper, unica nel suo genere, rappresenta la forza della fragilità nella sua spettrale spazialità e nel profondo silenzio del tempo sospeso.

“Come non parlare del tempo”, scrive il curatore Carlo Polgrossi, “quando Kasper lo ha cercato e fotografato sugli oggetti e sulle persone cogliendo, nell’attimo, su volti, corpi e cose, chiazze, graffiti e sedimenti cromatici che trasformano quei resti in fragili e straordinari monumenti di severa e malinconica bellezza. Di quell’attimo in cui la nostra precaria esistenza di casuali effimere, s’accende e subito si estingue lasciando lievi tracce. Anche qui il tempo non si è fermato e neppure ha cambiato passo, è solamente mutata la sceneggiatura”. “La mia intenzione è maggiormente connessa allo stato della mente” dice Kasper, “alla perdita del sogno, all’architettura e alla sua pertinenza alla società odierna.” La scrittrice Antonia Arslan descrive le immagini di Kasper come “cattedrali di un tempo passato per sempre, (…) ma la presenza umana le tinge di un disperato sorriso”.

La mostra è organizzata dal Comune di Padova e dall’associazione Nairi Onlus, in collaborazione con l’associazione di Ricerca Culturale Casa di Cristallo e l’associazione Italiarmenia, e inserita nell’ambito del format Universi Diversi. La mostra sarà visitabile fino al 22 giugno, tutti i giorni escluso il lunedì con i seguenti orari: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.