In tour per cantine aperte Umbria Napa valley del futuro

In attesa di partire per Hong Kong, e ricevendo a Montefalco la rappresentante dell’assessorato regionale all’agricoltura, in visita ad alcune cantine in occasione della giornata di “Cantine Aperte”, Marco Caprai sottolinea che l’export è una sì cosa importante, ma altrettanto lo è la dimensione locale, territoriale di un’azienda. “Entrambe – dice – contano allo stesso modo, la dimensione locale, legata al territorio, che è di fondamentale importanza in quanto legata al turismo del vino e allo sviluppo economico delle aziende, e la dimensione internazionale, in quanto permette alle aziende di farsi conoscere all’estero, contribuendo, attraverso le bottiglie, a far conoscere i territori e ad incrementare il flusso turistico. Il 2013 è stato un anno record per le esportazioni del vino, e perché il ‘trend’ positivo continui – conclude Marco Caprai – è necessario che l’Italia faccia la sua parte”.

Non hanno dubbi i fratelli Fasola della Cantina di Montevibiano Vecchio, Lorenzo e Maria Camilla: “Ci sono grandi segnali positivi – dicono –, è stata una meraviglia vedere quanti visitatori sono venuti a ‘Cantine Aperte’, attratti soprattutto dalla qualità, che è il nostro principio ispiratore. Ma le cantine sono ormai aperte tutto l’anno, la crescita del turismo del vino è esponenziale, ed è ormai chiaro che l’Umbria ha un potenziale enorme, e visitano i territori per gustare il vino, i prodotti agroalimentari di eccellenza, vedere come vengono fatti e a quali tradizioni si legano”. “Il vino e la gastronomia si legano ad un contesto di ambiente, ecocompatibilità, arte e cultura, che si compendia in uno stile di vita ‘slow’”, sottolinea Lorenzo Fasola, e racconta che gli enoturisti fanno a gara per visitare un vigneto storico che risale al secondo secolo Avanti Cristo, andando su e giù per i vigneti attraverso piccoli veicoli elettrici, che contribuiscono allo stato di azienda “green”, a emissioni zero, dell’azienda di Montevibiano.

“Io credo – dice Lorenzo Fasola – che l’Umbria abbia tutte le carte in regola e le possibilità per diventare una nuova Napa Valley (la contea della California sviluppatasi grazie alla vitivinicoltura, N.d.R.): l’Umbria – sintetizza – come una Napa Valley del futuro”.

  A Montevibiano c’era anche l’associazione “Avanti Tutta onlus”, che, grazie ad un accordo con la Cantina, aveva fornito i bicchieri da degustazione di “Cantine Aperte” completi di custodia con il marchio dell’associazione, cui sono stati devoluti i ricavi realizzati: “Noi mettiamo in campo la nostra tenacia e la nostra voglia di vivere”, sottolinea Leonardo Cenci, malato di tumore, spiegando come “Avanti tutta” si sia fatta promotrice a Perugia dell’allestimento di una palestra presso l’Ospedale di Santa Maria della Misericordia, riservata ai malati oncologici, e questo nella consapevolezza – dice – che un’attività fisica moderata possa migliorare la qualità della vita dei malati di tumore. Così come, del resto, il vino, moderatamente assunto. Il vino infatti, dice Cenci, contiene polifenoli, che possono contrastare la malattia. E dunque – scherza, sottolineando il significato dell’iniziativa a “Cantine Aperte” – “avanti tutta, con la vita e anche col vino”.

   Ultima tappa del “tour”, la Cantina Baldassarri a Collazzone: una visita ai vigneti e alle cantine per i rappresentanti dell’assessorato, in un’azienda che fa, oltre ai vini, della cucina di casa uno dei suoi vanti maggiori: la signora Baldassarri ha rallegrato i visitatori di “Cantine Aperte” con piatti della tradizione umbra, secondo varianti locali che vengono dagli antichi avi, financo da ricette medievali.