Delegazione canadese della Nipissing University in visita a L’Aquila

Tre intense settimane in Italia, due dedicate all’Abruzzo, per i 38 studenti e i loro docenti  

L'incontro presso l'Università dell'Aquila

L’incontro presso l’Università dell’Aquila

Sono partiti ieri mattina da Sulmona, dove alloggiavano al Santacroce Hotel, i 38 studenti canadesi della Nipissing University ed i loro docenti, alla volta della Capitale per passare gli ultimi tre giorni tra Roma e  Firenze. Quindi per ripartire, venerdì 23, con un volo da Fiumicino per Toronto. Erano arrivati il 3 maggio a Venezia, per visitare la città lagunare e Treviso e poi raggiungere Sulmona due giorni dopo. Dal 2009, quando L’Aquila è stata squassata dal terremoto, la città di Ovidio è diventata il luogo elettivo, in sostituzione del capoluogo abruzzese, per la sistemazione logistica dei gruppi di studenti della Nipissing University, impegnati nei loro corsi d’istruzione in Italia e in Abruzzo. E non solo per l’ospitale accoglienza alberghiera, per la buona cucina, per il superbo contesto artistico ed ambientale che dapprima L’Aquila ed ora Sulmona sanno loro offrire, ma anche perché nelle due città l’ateneo canadese vanta strette relazioni e sperimentate collaborazioni con il Liceo sulmonese “Giambattista Vico”, guidato dall’infaticabile dirigente Caterina Fantauzzi, con altre scuole dove si può svolgere tirocinio e, sopra tutto, con la facoltà di Scienze della Formazione, ora Dipartimento di Scienze Umane, dell’Università dell’Aquila. Un sodalizio, quello tra i due atenei, che è nato nel 2007 per iniziativa della prof. Maria Cantalini Williams della Nipissing University e del prof. Emanuele Curci dell’Università dell’Aquila. Da quell’anno, infatti, una delegazione di studenti canadesi, in Italia per il loro corso di studi, s’incontra con docenti e studenti della gemella facoltà dell’ateneo aquilano per un costruttivo confronto sulle esperienze formative, sui programmi, sulle innovazioni applicate. Questo scambio di esperienze avviene ogni anno, nonostante il terremoto del 6 aprile 2009 abbia comportato lo spostamento a Sulmona della residenza degli studenti, fin quando il centro storico dell’Aquila non tornerà a vivere. Come appunto è avvenuto anche quest’anno, il 14 maggio scorso, quando la delegazione ha dedicato all’Aquila un’intera giornata. Il gruppo, composto dai 38 studenti con i loro docenti Maria Cantalini Williams, Susan Elliott-Johns e Kim Eyre, è arrivata a L’Aquila in mattinata, recandosi in visita alle Scuole elementari “De Amicis” e “Giovanni XXIII”, per osservare direttamente il sistema formativo italiano nella scuola primaria, essendo gli studenti canadesi all’ultimo anno del corso di laurea specialistico per tale formazione. Alle 14:30 la delegazione è poi stata accolta alla Fontana Luminosa dal prof. Serafino Patrizio, presidente provinciale dell’ANFE e già insigne matematico dell’ateneo aquilano, e dal prof. Angelo Di Ianni, presidente del Centro Culturale “Dante” di Hamilton. Il Centro, in stretta collaborazione con l’ANFE dell’Aquila, cura l’organizzazione e la logistica dei corsi della Nipissing University in Italia, come pure analoghe iniziative di altre scuole ed associazioni. Angelo Di Ianni, originario di Villetta Barrea, è emigrato ragazzo in Canada, con i genitori, negli anni ’50. Ora è tra le personalità d’origine italiana più in vista nel Paese nordamericano. Già preside nel Distretto scolastico del Niagara, per alcuni anni è stato anche direttore generale dell’istruzione dell’Ontario e stretto collaboratore del Ministro dell’Istruzione. Attualmente è vice Console onorario d’Italia ad Hamilton, città di mezzo milione d’abitanti con forte presenza di emigrati italiani – ed abruzzesi in particolare -, è presidente ANFE per l’Ontario, esponente della Federazione Abruzzese e componente del CRAM. Da molti anni egli favorisce viaggi in Italia di studenti, professori e turisti, con una forte preferenza per l’Abruzzo. Particolarmente le scuole del suo Distretto, anche ora che è in pensione, sotto il suo coordinamento, convogliano ogni anno in Abruzzo centinaia di studenti, in estate e talvolta in primavera, per almeno un mese di corso d’istruzione sull’arte, la lingua e la cultura italiana. Tutti giovani che, intrigati dalle cose belle e buone della nostra terra, s’innamorano poi della nostra regione e dell’Italia, conservando il proposito di tornarci. Un’opera davvero meritoria, dunque, quella svolta da Angelo Di Ianni, connotata d’amore per l’Abruzzo e d’attenzione per L’Aquila, verso cui si è peraltro distinto, insieme all’intera comunità italiana del Canada, per i significativi gesti di solidarietà e per gli aiuti materiali dopo il terremoto, tra i quali alcune importanti donazioni verso l’ateneo aquilano. L’hanno sottolineato con molta chiarezza, nel corso dell’incontro tenutosi nell’Aula 2 del bel palazzo bianco dove ha sede il Dipartimento di Scienze Umane, sia la prof. Maria Cantalini – che promosse una raccolta fondi in seno alla Nipissing University a favore dell’ateneo aquilano -, sia il prof. Giuseppe Cristofaro nel suo intervento d’accoglienza della delegazione. Il saluto ufficiale dell’Università dell’Aquila lo ha portato la prof. Anna Tozzi, con delega del Rettore alla cura dei Rapporti Internazionali. La pro-Rettrice ha illustrato la fitta rete di collaborazioni che l’ateneo aquilano ha stabilito con prestigiose università di ogni continente, a dimostrazione d’una forte prelazione per le collaborazioni internazionali. Presenti all’incontro di lavoro anche i docenti della facoltà di Scienze della Formazione Emanuele Curci e Rosanna Pichelli. L’incontro, assai proficuo per gli scambi d’informazioni e di esperienze, si è svolto attraverso comunicazioni dei docenti delle due università e interventi degli studenti delle due facoltà, con quesiti, chiarimenti e proposte. Davvero un confronto serrato e produttivo, che ha molto soddisfatto la delegazione canadese, salutata infine con un brindisi d’augurio per ulteriori feconde collaborazioni.
L'Aquila, piazza Duomo

L’Aquila, piazza Duomo

Dopo il breefing, la delegazione ha dedicato un paio d’ore del pomeriggio, mentre il sole s’avviava al tramonto, in una visita alla città. Il Castello Spagnolo, magnifica e possente struttura progettata da Pirro Escrivà, architetto di Siviglia, tra le architetture militari più belle in Europa, è stata la prima tappa del breve tour. Mostra ancora le ferite inferte dal sisma – mai era accaduto dall’epoca della sua costruzione, nel 1534, neanche nel 1703 con l’altro tragico evento sismico – a dimostrazione della violenza del terremoto del 2009. E tuttavia il Castello è lì a dimostrare la saldezza e l’autonomia degli aquilani, ai quali gli Aragonesi imposero la costruzione per reprimerne l’audacia dimostrata nella rivolta del 1528. Tornerà presto il Castello, questa è la speranza, ad ospitare il museo nazionale d’Abruzzo, l’auditorium, le numerose esposizioni d’arte, e a mostrare l’imponente scheletro dell’Archidiscodon Vestinus, un mammuth di un milione e mezzo di anni fa rinvenuto ad una ventina di chilometri dall’Aquila, nel 1954. Il gruppo canadese ha poi attraversato la città lungo il Corso principale, trapuntato di cantieri al restauro di antichi e preziosi palazzi. Una passeggiata tra le impalcature, fino all’antica piazza del Mercato, ora piazza del Duomo, ampia e desolatamente vuota della vita cittadina che l’ha interessata fino al quel tragico giorno d’aprile di cinque anni fa. Altri cantieri vi operano, per restaurare le splendide forme barocche di Santa Maria del Suffragio, con la cupola del Valadier ancora sorretta da una speciale ingabbiatura di metallo finquando non verrà consolidata, ed altri palazzi che fanno da quinta alla piazza, storicamente cuore della città, dove ben 12 strade accedono da ogni direzione. Si torna verso l’autobus, nei pressi della Fontana Luminosa, che riporterà il gruppo a Sulmona. Non prima, però, d’aver goduto la vista della Basilica di San Bernardino, con la magnificente facciata rinascimentale che domina sulla fuga dei tetti della città medioevale, mentre il sole al tramonto dietro la pineta di Roio la illumina splendente.
Gli studenti della Nipissing University in visita alla Scuola elementare De Amicis

Gli studenti della Nipissing University in visita alla Scuola elementare De Amicis

E’ soddisfatta e sorridente Maria Cantalini, vera anima del progetto formativo in Abruzzo dell’università canadese. E non a caso. Lei, infatti, ha origini paterne a Navelli, sull’altipiano che da secoli produce l’oro rosso, lo zafferano più pregiato al mondo. La Nipissing University, con sede a North Bay, circa 300 km a nord di Toronto, ha due Campus distaccati, uno a Bracebridge e l’altro a Brantford. In quest’ultimo, nei pressi di Hamilton, Maria Cantalini insegna presso la facoltà di Scienze della Formazione. Nella città di Hamilton lei risiede, condividendo con la comunità abruzzese una fervente attività sociale e culturale. E’ molto organizzata e forte la comunità abruzzese di Hamilton, importante centro industriale, siderurgico e portuale sul lago Ontario, definita “città dell’acciaio”. Molte le figure di spicco della comunità italiana, nella città, che hanno ricoperto ruoli importanti nell’economia, nelle professioni, nella vita politica e istituzionale, in Parlamento e nel Governo. La città è stata amministrata, per un mandato, anche da un sindaco d’origine abruzzese, Larry Di Ianni, fratello minore di Angelo, rompendo la tradizione che vedeva sindaci solo d’origine anglosassone. Dunque una comunità italiana che si fa apprezzare ed è stimata. Dobbiamo essere loro grati per il prestigio che portano all’Italia, dobbiamo essere grati agli Abruzzesi per l’onore che rendono alla loro terra d’origine. La delegazione, che durante la permanenza a Sulmona ha effettuato un’escursione d’un giorno a Pompei e Sorrento, rientrerà in Canada lasciando una parte del cuore nel bel Paese. Quei giovani saranno i migliori ambasciatori tra altri giovani canadesi della Grande Bellezza dell’Italia, generando il desiderio di venire a conoscere, pur tra tanti problemi, il Paese più bello al mondo. Anche di questo Maria Cantalini Williams e Angelo Di Ianni possono andare orgogliosi. Di aver reso e di rendere  con grande generosità un prezioso servizio per la loro Italia. Goffredo Palmerini