Genova, buon compleanno Castello D’Albertis

Castello D’Albertis – Museo delle Culture del Mondo compie dieci anni. Era infatti il 2004 – anno in cui Genova è stata Capitale Europea della Cultura – quando il Museo è stato aperto con l’intento di valorizzare le collezioni e il grande patrimonio del Capitano Enrico Alberto D’Albertis (1846-1932). Fu lui infatti a donare alla città il Castello, costruito a fine ‘800 su fortificazioni cinquecentesche, insieme al materiale archeologico, etnografico e marinaresco raccolto in tutto il mondo nei suoi viaggi per mare e per terra. Dieci anni da festeggiare come si deve. La Festa per questa importante ricorrenza sarà per tutto il fine settimana. Visite “danzate” e percorsi musicali con la partecipazione di Echo Art, laboratori didattici per le famiglie, concerti, performance musicali, docu-film. E poi la mostra Ecuador al Mundo: un viaje por su historia ancestral – Ecuador: 11.000 anni di archeologia dalla Metà del Mondo inaugurata ieri con i reperti preispanici che verranno restituiti allo stato dell’Ecuador. La dimora neogotica del Capitano D’Albertis è diventata il punto di partenza di uno straordinario viaggio che conduce, attraverso il Salotto Turco, la Sala Colombiana, la Sala Gotica e la Cabina Nautica, alle civiltà precolombiane di Centro e Sud America, agli Indiani delle pianure nordamericane, agli Hopi dell’Arizona, alle culture dell’Oceania. Il Museo “offre” il mondo attraverso gli occhi di un uomo di mare genovese di fine ‘800 e gli oggetti esposti (quasi 3mila tra armi, arredi, reperti archeologici e etnografici) vengono messi in rapporto con contesti moderni, oltre che con le popolazioni indigene che li hanno prodotti. Immagini, narrazioni e suoni culminano nella sezione dedicata alle musiche dei popoli  curata dall’Associazione Culturale Echo Art: un’esposizione permanente di strumenti musicali rappresentativi di tradizioni colte e popolari che ripercorre le rotte della musica nelle migrazioni, nelle esplorazioni,  negli scontri e negli scambi commerciali e culturali dell’uomo. La nuova sezione permanente sulle Medicine curata da  Celso (Istituto Studi Orientali) esplora la filosofia, la storia e le tecniche delle medicine tradizionali con particolare riferimento a Cina, India, Tibet, Mondo arabo – islamico e medicine etniche. Ogni sezione, attraverso opere, video e presentazioni multimediali, evidenzia la natura preventiva e olistica di questi saperi medici. Molte le attività organizzate dal Museo, dalle narrazioni alle conferenze, dai laboratori e favole in Lingua italiana e dei Segni ai concerti, alle performance teatrali e alle proiezioni di film d’animazione. Particolarmente stimolante il settore didattico con percorsi tematici e workshop per famiglie. Il Museo ha investito in questi anni nell’innovazione (wi fi e videocontrollo museo-parco) ed è dotato di audioguide (anche in LIS – Lingua italiana dei segni) con sottotitoli in lingua inglese, francese e spagnolo.