Trieste, chiusura della galleria di Piazza Foraggi un disastro annunciato

Franco Bandelli, consigliere comunale di Un’Altra Trieste: “È dal 2009 – ero ancora Assessore ai Lavori Pubblici – che sapevamo tutti che la galleria andava chiusa. Da anni e anni diciamo che i lavori di restauro non sono più rinviabili e che la sicurezza dei cittadini non può più essere messa in secondo piano rispetto agli inevitabili disagi che quella chiusura porterà. Sono passati ormai 5 anni e i fondi, chiesti più volte alla Regione e al Ministero, non vengono sbloccati. Si continua a procrastinare un intervento fondamentale per la città per motivi ancora tutti da chiarire. si continua ad andare avanti con piccoli restauri notturni, ma questa non è più una strada percorribile perchè, appare evidente, non é più idonea a garantire la sicurezza degli automobilisti. Nel 2009 i fondi c’erano, ma poi chissà perché i lavori non sono iniziati. Poi,nel 2012 è arrivato l’ennesimo annuncio della chiusura con l’inizio dei lavori nel 2013 grazie ad uno stanziamento del Ministero dell’Ambiente e della Regione, con un piccolo contributo anche del Comune, ma anche in quel caso, nulla di fatto. Bisogna trovare il coraggio per dire che la galleria adesso va chiusa per tutto il tempo necessario ad effettuare i lavori di manutenzione. A questo punto mi chiedo cosa faranno Comune e Regione; spero in un gesto che, anche se apparirà impopolare, è invece di grande responsabilità, perchè l’incolumità dei cittadini non è un valore negoziabile”. Francesco Clun, consigliere della V circoscrizione di Un’Altra Trieste: “Bisogna ringraziare la fortuna perchè il crollo è avvenuto nella notte. Più volte su questo in V circoscrizione abbiamo sollecitato gli assessori competenti. Sbloccare i fondi, fare un piano del traffico alternativo per il passaggio degli autobus e del traffico provato, e iniziare quanto prima i lavori. Dopo quanto accaduto oggi spero che si sia capito che si tratta di lavori urgenti e non di una richiesta rinviabile ancora. Siamo ben a conoscenza dei vincoli del patto di stabilità e delle difficoltà che ha il comune a reperire i circa 11 milioni necessari, e probabilmente destinati ad aumentare se non si interviene subito, per i lavoro di manutenzione, ma a questo punto è necessario battere i pugni sul tavolo. Da Roma alla Regione bisogna far capire che ci sono opere, quali anche il restauro delle scuole, che non possono più subire il cappio dei vincoli di spesa. L’incolumità dei cittadini non deve conoscere spending review. Oggi sono solo alcuni calcinacci, domani il problema potrebbe essere molto più grave”.