Intervista al Professor Giuliano Lemme

lemmephIn occasione del tanto atteso Bibenda Day , siamo rimasti colpiti da una new entry della Fondazione Italiana Sommelier, Giuliano Lemme. Docente universitario di Diritto bancario presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, si barcamena tra studio familiare, insegnamento  e dulcis in fundo vini e sigari. Persona discreta, determinata,  acuto osservatore con notevoli abilita’ oratorie quando sale sul palco non declama ma ruggisce… In senso buono ovviamente….   Chi e’ Giuliano Lemme? Una persona dalle mille passioni tra le quali l’ultima arrivata… Il vino in tutte le sue declinazioni   Come concilia la Sua ultima passione con l’universita’? L’universita’ offre una cultura globale che da’ maggiori opportunita’ di comprendere a fondo il vino. Poi sono riuscito a ritagliare degli spazi nei weekend  o in orari serali. Durante il tempo libero ho cercato qualcosa di affine alla mia cultura e di altrettanto impegnativo.   Cosa pensa del sistema universitario italiano? La politica, specialmente negli ultimi anni, lo ha mortificato forse anche con un preciso disegno, affossando tutto cio’ che era cultura . Credo ancora nelle istituzioni universitarie, infatti insegno in un’universita’ pubblica e ne sono fiero. Nel mio piccolo, quotidianamente, lavoro affinche’ la cultura possa riemergere dall’angolo nel quale e’ stata reclusa.   Che differenze eclatanti intercorrono tra le universita’ del Bel Paese e quelle estere? Le universita’ estere, specialmente le giapponesi  e le inglesi, sono  molto piu’incentrate  sulla dimensione dello studente , l’idea di accoglienza, mentre qui e’ palese un grande distacco tra docenti e discenti . Poi un’altra  diversita’ consiste nell’idea che si ha di fare ricerca, all’estero si avverte un maggiore lavoro di gruppo e di scambio mentre in Italia la ricerca avvine in modo individuale.   Il Suo pensiero sul vino italiano Il vino italiano soffre di complessi di inferiorita’ rispetto al vino francese , certamente anche la politica del paese non lo ha aiutato, anche se, negli ultimi anni ha raggiunto punte di qualita’ straordinarie  sia nei rossi che nei bianchi . In realta’ bisognerebbe lavorare di piu’ sul vino come prodotto culturale e non presentarlo esclusivamente come un  buon accompagnatore  di  pasti.   Quali sono le regioni italiane che commercializzano meglio il loro vino? Certamente il Piemonte e la Toscana, pero’, recentemente e’ aumentato il numero delle regioni che ha capito la potenzialita’ del prodotto  come la Lombardia con la Franciacorta , il Veneto con l’Amarone ed il Friuli con i vini bianchi da macerazione sulle bucce che attraggono molto il mercato internazionale.   Quale vino italiano bisogna necessariamente  assaggiare ? Sono troppi…. Farei un torto a qualcuno… Preferisco non citarne alcuno   Un abbinamento tra un delizioso manicaretto ed un vino che piu’ Le si aggrada Andando spesso in Umbria mi vine in mente il cinghiale in dolceforte con cacao, zucchero ed uvetta accompagnato da un calice di Sagrantino di Montefalco   La frase che piu’ La rappresenta Sono una persona estremamente curiosa, cerco sempre qualcosa di nuovo e ritengo che il fermarsi come dice Goethe: “ Potrei dire a quell’attimo: fermati dunque sei cosi’ bello” non sia una buona idea