La tranvia si allunga fino a Bagno a Ripoli. Regione finanzia studio di fattibilità
Cresce ancora il progetto della tranvia di Firenze che si allunga, dopo Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino a nord-ovest, fino a Bagno a Ripoli a sud. Diventando sempre più una tranvia metropolitana. Stamani a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze è stato aggiornato l’accordo di programma firmato appena un mese e mezzo fa. Con l’assessore ai trasporti della Regione c’erano tutti i sindaci interessati, ovvero Firenze, Campi, Sesto Fiorentino e l’ultimo arrivato Bagno a Ripoli. Con l’accordo è stato siglato anche il cronoprogramma dei lavori, che riprenderanno nelle prossime settimane per concludersi entro la fine del 2017, in tempo per il possibile G8 a Firenze nel 2018.
Trasporti più comodi, ma anche benefici per l’ambiente. Si stima che sulle tre linee viaggeranno quasi 40 milioni di passeggeri l’anno: di questi quindici rinunceranno all’uso dell’auto.
Per prolungare la tranvia fino a Bagno a Ripoli lungo la provinciale di Rosano serviranno 370 milioni, che si aggiungono ai 383 che costerà il completamento delle linee 2 e 3 (altri undici chilometri e 12 e 20 fermate) dalla stazione di Santa Maria a Novella fino a Careggi e da piazza della Libertà fino all’aeroporto di Peretola. Per il tratto già in funzione dal 2010, i quasi otto chilometri e 14 fermate tra Scandicci e Firenze, sono stati spesi 245 milioni di euro. Complessivamente si sfiora il miliardo.
Per Sesto e Campi Bisenzio è stato finanziato al momento, dalla Regione, solo uno studio di fattibilità per un milione di euro. Con le stesse risorse sarà pagato anche uno studio analogo, da realizzare entro gennaio 2015, per Bagno a Ripoli, che non rientra tra le opere finanziate ad oggi dall’Unione europea.
Sulla tranvia fiorentina complessivamente la Regione ha impegnato finora quasi 70 milioni, la metà dei quali sono fondi europei. Il Governo nei giorni scorsi ha messo a disposizione 121 milioni per le linee cittadine 2 e 3. Per superare il centro storico della città, è stato ripetuto oggi, quella del sottoattraversamento è una delle ipotesi in campo, di cui si sta verificando la fattibilità tecnica ed economica.