Pescara, la Regione non ha mai utilizzato gli stessi fondi per la sanità e per i trasporti

«La Regione Abruzzo non ha mai fatto violazioni, in quanto le risorse dell’anticipazione di liquidità stipulata nel 2011, di cui parla la Corte Costituzionale nella sentenza uscita qualche giorno fa, non sono state mai richieste al MEF e mai iscritte nel bilancio regionale e quindi, per tale motivazione la Regione non avrebbe mai potuto “destinare” tali risorse a finalità extra sanitarie». Lo dice il Presidente regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, per fornire spiegazioni alla polemica che si è sollevata in questi giorni riguardo una sentenza della Corte costituzionale che dichiara illegittimo l’articolo 6 della finanziaria regionale 2012. «Infatti – continua Pagano – la Corte costituzionale in tale sentenza ha ritenuto che l’utilizzo di somme destinate al rimborso della rata di restituzione dell’anticipazione  di 200 milioni per finalità extrasanitarie fosse pregiudizievole per gli impegni assunti dalla Regione di destinare al pagamento di debiti sanitari pregressi le risorse relative all’anticipazione di liquidità concessa dallo Stato». «La Regione – spiega Pagano – fu obbligata a sottoscrivere questo prestito di 200 milioni ad aprile 2011 in seguito alle distrazioni di fondo sanitario fatte negli anni 2004, 2005 e 2006, ma non lo ha  mai richiesto e quindi mai utilizzato.  Invece, a luglio 2013 abbiamo sostituito tale anticipazione di liquidità di 200 mln con una di 174 mln, per cui abbiamo pattuito una rata annuale di circa 9 milioni contro quella del prestito precedente di 13 milioni, con un risparmio pari a 120 milioni di euro  disponibili per il nostro sistema sanitario regionale». «In realtà – continua Pagano – la nostra Finanziaria 2012 destinava ai trasporti la rata di rimborso dell’anticipazione di 200 milioni pari a  13 milioni che il Mef aveva fatto stanziare già dalla stipula del prestito, quindi a partire dal 2011. Dato però,  che tale prestito non era mai stato richiesto fino alla nuova stipula di quello di 174 nel 2013, si sono generate delle risorse libere nel bilancio regionale pari a 13 milioni sia per gli anni  2011 che  2012, mai dovute allo Stato. Sicuramente Luciano D’Alfonso non è mai stato ad un tavolo di monitoraggio della sanità e per questo si può permettere di parlare di “bluff”. La prova del risanamento sanitario ci è stata data ieri con l’autorizzazione alla riduzione delle tasse agli abruzzesi dopo la verifica dell’eccedenza di risorse finanziarie accumulate dall’attuale giunta a copertura di tutti i debiti e le perdite maturate dalle giunte precedenti, ritenendo che questi 33 milioni restituiti agli abruzzesi non fossero necessari al sistema sanitario regionale. Forse, si pensa ancora che oggi la gestione del denaro pubblico possa avvenire ancora giocando a destinare le stesse risorse per le spese dei trasporti e per quelle della sanità, ma i tempi caro D’Alfonso sono cambiati».