Bomba Day, avvertenze per l’evacuazione finestre chiuse e nastro adesivo sui vetri

“Le finestre devono restare aperte o chiuse? Cosa vuol dire nastrare i vetri?”. Queste la domande più ricorrenti ricevute dagli operatori che rispondono al numero verde gratuito 800-127812 a due settimane esatte dall’evacuazione di 27 mila cittadini di Vicenza, Caldogno e Costabissara per il disinnesco della bomba rinvenuta all’ex aeroporto Dal Molin. Così il sindaco Achille Variati, commissario delegato per gli interventi di protezione civile connessi al disinnesco, coadiuvato da un tecnico della protezione civile comunale, oggi ha mostrato “dal vivo” come si deve procedere. Tolti vasi e fioriere dai balconi, sulla parte del vetro interna all’abitazione si deve formare con nastro adesivo di carta una grande X da angolo a angolo della finestra lungo le diagonali e apporre strisce orizzontali di rinforzo. Fatta questa operazione, prima di lasciare l’edificio per l’evacuazione, si chiudono balconi, persiane, finestre e porte. “La nastratura – ha ricordato Variati – è un’operazione obbligatoria negli edifici che si trovano all’interno dei 500 metri di raggio dall’ordigno e consigliata fino ai 2500 metri. In caso di scoppio del vetro, infatti, il nastro adesivo trattiene le schegge, limitando i danni all’interno della casa. Raccomando alle persone interessate di organizzarsi per compiere per tempo questa semplice azione di protezione dei propri beni”. Tra gli altri quesiti più frequenti giunti al call center fino ad oggi è ricorrente anche la domanda relativa all’obbligo di evacuazione: “Ribadisco – ha sottolineato ancora una volta il sindaco – che lo sgombero dall’area di evacuazione è obbligatorio e chi non rispetta l’ordine rischia una denuncia penale e una sanzione. Del resto non si tratta di un’esercitazione, ma di un’operazione per la quale gli artificieri non possono escludere del tutto un esito infausto, cioè lo scoppio dell’ordigno, con danni gravissimi per chi dovesse trovarsi entro i 2500 metri di raggio”. A proposito dello scenario più drammatico, il sindaco ha annunciato che il capo del dipartimento della protezione civile Franco Gabrielli ha incaricato il direttore della sezione di protezione civile della Regione Veneto Roberto Tonellato di predisporre il piano operativo con le azioni da porre in essere in caso di deflagrazione. Ancora moltissimi, tra le 1500 persone che ad oggi hanno contattato il call center, coloro che chiedono se la propria abitazione sia o meno soggetta all’evacuazione. “Per avere questa risposta fondamentale – ha ricordato il sindaco – basta telefonare al numero verde gratuito 800-127812 oppure consultare l’ampia sezione dedicata all’evacuazione sul sito www.comune.vicenza.it”. Al numero verde gratuito 800-127812 oppure su questo sito è anche possibile prenotarsi entro il 18 aprile per trascorrere la giornata in uno dei centri di accoglienza e avere informazioni sul trasporto gratuito. Inoltre, come hanno già fatto 300 cittadini, inviando al 366.7774909 un messaggio con nome, cognome e indirizzo, sarà possibile ricevere sms di aggiornamento e di fine evacuazione. Proprio oggi è cominciata la capillare distribuzione postale delle lettere del sindaco e dei pieghevoli informativi alle circa 12 mila famiglie e attività interessate all’evacuazione nei tre Comuni. Per agevolare la comprensione del messaggio ai cittadini delle 28 differenti nazionalità straniere coinvolte, più di 1200 lettere sono state scritte in lingua straniera: rumeno (364), serbo (309), inglese (308), russo (88), arabo (88), spagnolo (55), francese (29). Anche le informazioni in lingua straniera sono state inserite nella sezione del sito del Comune di Vicenza dedicata alla bomba che ad oggi ha già raggiunto 52 mila accessi, in particolare per capire se la propria abitazione si trova all’interno dell’area da evacuare.