Sansepolcro, la Regione al fianco del volontariato su progetti validi e sobri

Se i comuni e il volontariato presenteranno progetti di valore, sobri e realizzabili la Regione sarà al loro fianco, come ha fatto in questi anni in cui, nonostante la crisi e i pesanti tagli alla finanza locale, settori strategici del welfare, come il sociale e la scuola, non sono stati toccati, ma hanno mantenuto a pieno le loro risorse.

Queste le rassicurazioni con cui il presidente della Regione, in visita ieri in Valtiberina, ha voluto dare un senso all’incontro con i rappresentanti del volontariato locale, riunito nella sala della Rsa San Lorenzo di Sansepolcro, alla presenza del sindaco Daniela Frullani, dell’assessore regionale alla sanità e della presidente del Gruppo volontariato Sansepolcro, Laura Tricca. Il presidente ha apprezzato soprattutto la valutazione positiva fatta dal volontariato sul prestito sociale, una misura a cui la Regione crede molto, e particolarmente mirata alle situazioni di disagio delle famiglie.

La Toscana ha reagito alla crisi, ha commentato il presidente, e ha tenuto socialmente, grazie alle imprese che hanno reinvestito gli utili, sono cresciute e hanno fatto occupazione, grazie alle amministrazioni pubbliche che hanno subìto tanti tagli ma hanno saputo riorganizzarsi, e anche grazie al volontariato che si è dato da fare ed stato presente in tutte le situazioni. Vorrei scommettere, ha proseguito, su quelli che hanno reagito dando mano a chi non c’è la faceva. I finanziamenti alla scuola e al sociale non sono stati tolti. Ma si deve fare uno sforzo in più: scegliere le quattro o cinque problematiche più rilevanti e provare a costruire un percorso su più anni per cercare di dare delle risposte concrete. Il presidente ha indicato nel servizio civile (su cui la Regione ha investito molto, consentendo a migliaia di giovani di fare una importante esperienza retribuita) uno strumento per dare un ruolo nuovo al volontariato, che deve anche impegnarsi, come le istituzioni, in una revisione della spesa.

Per il presidente la crisi deve far riportare in prima linea la solidarietà. Il nostro paese ha vissuto un periodo in cui tutti sembravano convinti che ogni attività umana fosse legata a una idea di profitto e di successo. In molti settori, come la scuola, la sanità e il volontariato, dove c’è spinta umana, di solidarietà e di amicizia non è così. Bisogna recuperare spazi di relazione e socialità in cui le persone stanno perché la comunità è un valore per cui si ha voglia di impegnarsi, di dare un po’ della propria disponibilità e del proprio tempo.