Milano si candida a ospitare il vertice europeo sull’occupazione giovanile

“Il prossimo vertice sull’occupazione giovanile dell’unione Europea dovrebbe svolgersi in Italia durante il semestre europeo: vorremmo che fosse Milano, capitale economica del Paese, la città scelta per ospitarlo.” Questo l’invito rivolto da Cristina Tajani, Assessore comunale al Lavoro e Sviluppo Economico questa mattina al Ministro Poletti in occasione dell’incontro svoltosi presso lo stand del Comune di Milano a Fa’ la Cosa Giusta, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.

“Credo – ha aggiunto l’Assessore – che Milano possa essere la città giusta per ospitare il vertice facendovi però partecipare oltre a tutte le rappresentanze istituzionali e governative anche i nuovi protagonisti del mondo del lavoro dai coworkers ai makers fino alle nuove esperienze d’impresa sociale che proprio in città si stanno diffondendo capillarmente sia per le mutate condizioni economiche sia perché rappresentano oggi le moderne espressioni del lavoro. Partendo da questi presupposti e da queste esperienze – continua l’Assessore Tajani- ritengo si possa oggi impostare un nuovo ragionamento sul lavoro, che eviti la precarizzazione ulteriore del lavoro giovanile, motivo per cui non mi convince il decreto del Governo oggi all’attenzione del Parlamento. Abbiamo una grande occasione rappresentata dal miliardo e mezzo della Garanzia Giovani (Youth Guarantee) sul cui utilizzo da parte dell’Italia il dibattito è ancora troppo confinato alle stanze degli addetti ai lavori. Ad oggi i Comuni, compresi quelli più grandi, sono esclusi dalla progettazione e gestione di quelle risorse. Dobbiamo quindi evitare che questa occasione si riduca a qualche tirocinio poco retribuito o a vecchie formule di avviamento al lavoro e aprire a progetti innovativi, co-progettati dai giovani, capaci di costituire concrete opportunità per l’occupazione giovanile”.

“Le Amministrazioni locali – conclude Tajani – proprio per la loro vicinanza ai cittadini e al territorio, sono le prime a percepire i cambiamenti e le evoluzioni del mercato e delle imprese: in quest’ottica possiamo mettere a disposizione del Governo e dei tecnici le nostre esperienze. A Milano negli ultimi due anni abbiamo dato avvio a percorsi a sostegno delle giovani start-up (sono circa 150 quelle nate nei 4 incubatori d’impresa frutto delle collaborazione tra Comune, Università e soggetti privati come Speed MI Up, Poli-Hub, e Air dedicato all’economia carceraria) e a esperienze di co-working che si sono affiancate ai percorsi più tradizionali di presa in carico dei soggetti più fragili. Giovani imprese che dimostrano di credere nel sistema Paese e nella sua capacita di reagire alla crisi, esplorando nuovi segmenti di mercato e nuove opportunità come quelle offerte dal terzo settore. Proprio in questo particolare ambito, ad esempio, abbiamo dato origine a FabriQ il primo incubatore esplicitamente rivolto a realtà sia profit sia no profit a forte vocazione sociale che in meno di tre mesi ha fatto registrare ben 50 progetti d’impresa che chiedono di essere incubati e aiutati a cresce”.