Lavoro femminile, compilabili on line rapporti personale aziende umbre

“Quest’anno, per la prima volta, le aziende umbre con più di cento dipendenti potranno assolvere all’obbligo della compilazione dei rapporti biennali sulla situazione del personale utilizzando un’applicazione on line”. È la novità annunciata dalla consigliera regionale di parità, Elena Tiracorrendo. “Il 30 aprile prossimo – ricorda – è il termine per la compilazione dei Rapporti biennali sulla situazione del personale (art. 46 d.lgs. 198/2006) da parte delle Aziende pubbliche e private con più di 100 dipendenti e con unità locali situate in Umbria. Il biennio oggetto di rilevazione è il 2012-2013 e il rapporto va inviato, oltre che alle rappresentanze sindacali aziendali, alla Consigliera regionale di parità, che provvederà alla successiva elaborazione ed inoltro alle autorità competenti”. Le aziende devono fornire i dati, distinti per genere femminile e maschile, relativi allo stato di assunzioni, formazione, promozione professionale, inquadramenti, passaggi di categoria o di qualifica, fenomeni di mobilità, intervento della Cassa integrazione guadagni, licenziamenti, prepensionamenti e pensionamenti, retribuzione effettivamente corrisposta. “Ora si potrà evitare l’invio del documento cartaceo – rileva la consigliera di parità – compilando il questionario nella pagina della Consigliera di parità sul sito della Regione Umbria (www.consiglieradiparita.regione.umbria.it). Per l’utilizzo dell’applicazione – spiega – è necessario essere in possesso delle credenziali per l’autenticazione, ottenibili facilmente attraverso la registrazione. Solo la ricevuta di invio, che attesta l’avvenuta compilazione del rapporto, dovrà essere inviata alla Consigliera regionale di parità tramite Pec, la posta elettronica certificata, all’indirizzo [email protected]”. L’elaborazione dei dati raccolti “fornirà utili informazioni in merito alla situazione femminile e maschile delle aziende censite – dice la consigliera – in modo da rilevare eventuali ‘gap’ tra i due generi, da cui partire per progettare Piani di azioni positive. La rilevazione, inoltre, potrebbe essere utile alle aziende stesse, nel caso intendessero adottare sistemi di gestione del personale basate sui principi del ‘diversity management’, o aderire alla Carta per le pari opportunità tra uomo e donna (www.cartapariopportunita.it)”. Il rapporto, compilato sia per il complesso delle unità produttive che per ciascuna unità produttiva con più di 100 dipendenti, “si basa su un modello ministeriale (D.M. 17 luglio 1996) che necessiterebbe di essere rivisto – sottolinea Elena Tiracorrendo – alla luce delle novità normative intervenute dal 1996 ad oggi in materia di contratti di lavoro e ammortizzatori sociali. A tal fine, un gruppo di lavoro appositamente costituito presso la Rete nazionale delle Consigliere di parità ha fornito al Ministero del lavoro tutta una serie di indicazioni che però, nonostante le assicurazioni dei vari Ministri che si sono succeduti, non hanno avuto come esito l’aggiornamento del questionario”. In caso di mancata trasmissione del rapporto, la Direzione Regionale del Lavoro, previa segnalazione della Consigliera regionale di parità, inviterà l’azienda inadempiente a provvedere entro 60 giorni, termine dopo il quale, in caso di inottemperanza verrà applicata una sanzione amministrativa (ai sensi dell’art. 11 del Dpr 19 marzo 1955, n. 520). Nei casi più gravi può essere anche disposta la sospensione per un anno dei benefici contributivi eventualmente goduti dall’azienda.