Padova, un osservatorio per la lotta al contrabbando di tabacchi

Si è costituito questa mattina l’Osservatorio per la lotta al contrabbando e alla contraffazione di tabacchi lavorati in occasione di un convegno promosso a Palazzo Bo per lo start del progetto. Presenti il rettore dell’Ateneo patavino Giuseppe Zaccaria e il sindaco Ivo Rossi. Il convegno si è aperto con i saluti del presidente della Scuola di giurisprudenza dell’Università, Umberto Vincenti e del direttore del dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario, Patrizia Marzaro. A seguire, l’intervento di Enrico Mario Ambrosetti, docente di diritto penale a Padova, su “Contrabbando e contraffazione di tabacchi lavorati tra vecchie e nuove problematiche”. Alla tavola rotonda moderata da Ernesto Stajano, docente della Scuola superiore di economia e finanze di Roma, hanno preso parte: Franco Roberti, Procuratore nazionale antimafia, Rocco Antonio Burdo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, il Colonnello Giuseppe Arbore della Guardia di finanza, Giovanni Risso, presidente della Federazione Italiana Tabaccai, Salvatore Catania dell’Ufficio europeo per la Lotta antifrode, Flavio Zanonato, già Ministro per lo Sviluppo economico, l’onorevole Alberto Giorgetti e rappresentanti dei ministeri dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo economico. “L’osservatorio ha l’obiettivo di analizzare il fenomeno del contrabbando raccogliendo tutti i dati possibili ad elaborare proposte per quanto riguarda il contrasto al fenomeno ed eventuali interventi di modifiche normative – cosi il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti nel corso del suo intervento – Il fenomeno per fortuna in Italia è in calo, un calo significativo negli ultimi anni. E’ in aumento in altri paesi dell’Unione Europea e questo ci deve ugualmente preoccupare perché noi siamo nell’unione e non ci deve confortare il fatto che da noi è diminuito. Probabilmente – aggiunge – noi siamo diventati un paese di transito più che di consumo delle merce di contrabbando. Il fenomeno è aumentato in altri paesi dell’Unione per esempio in Francia, Regno Unito, Olanda, quindi è una cosa che riguarda tutti noi e per questo dobbiamo contrastarlo nella maniera più efficace anche grazie alla cooperazione internazionale”.