CarcerAzioni, la prigionia in un manicomio

Si tengono martedi 11 al Museo Laboratorio della Mente, all’interno dell’ex ospedale psichiatrico S.Maria della Pietà, due visite guidate (alle 15 e alle 16.30) e un omaggio a Paolo Rosa, artista e fondatore del collettivo “Lo Studio Azzurro”, recentemente scomparso, con la proiezione (alle 18) del suo video “L’osservatorio nucleare del Dottor Nanof”, del 1985: la parete di circa 150 metri che avvolge l’esterno dell’ex manicomio criminale di Volterra è totalmente incisa a formare un immenso racconto fatto di parole e disegni, tabelle e planetari (informazioni 060608).

L’iniziativa si svolge all’interno di carcerAzioni. Prigionie dei nostri tempi, che, fino all’11 aprile, indaga i temi della libertà e della sua privazione, coinvolgendo vari spazi culturali di Roma Capitale – dalla Casa della Memoria e della Storia alla Casa dei Teatri, dalla Sala Santa Rita al Nuovo Cinema Aquila al Teatro di Villa Torlonia – oltre al Museo storico della Liberazione di via Tasso e, appunto, al Museo Laboratorio della Mente. 

Il programma di CarcerAzioni prosegue il 22 marzo alle 11.30 alla Casa dei Teatri, con la presentazione del libro: “Antonin Artaud e Colette Thomas. Personaggi della vita e persone del teatro” di Samantha Marenzi, con l’autrice e Raimondo Guarino, Docente Discipline dello Spettacolo Università Roma Tre.

Il 23, sempre alle 11.30, reading dedicato a August Strindberg, con gli attori Cinzia Villari e Lorenzo Profita, con letture tratte da “Inferno” di August Strindberg e “Genio e follia. Strindberg e Van Gogh”di Karl Jaspers.

Casa dei Teatri

Palazzina Corsini – Villa Pamphili (ingresso dall’arco dei quattro venti)

Al Nuovo Cinema Aquila, lunedì 24 alle 18.30, la proiezione:“Via Tasso 145. Da Carcere a Museo”, a cura del Museo storico della Liberazione di Via Tasso e esposizione dei pannelli della mostra “Passaggi nella città prigioniera” di Jacopo Benci. Presentazione a cura di Antonio Parisella, Presidente Museo storico della Liberazione di Via Tasso.

Il progetto carcerAzioni, promosso da Assessorato capitolino alla Cultura, attraverso mostre, incontri, letture, proiezioni, laboratori e performance, indaga il concetto di prigionia come metafora della vita nel passato e nel presente: dalla prigionia nelle carceri alla scelta di isolarsi dal mondo, dall’impedimento fisico al disagio esistenziale.

In un Occidente sempre più in trasformazione, investito da flussi migratori causa di tragiche sofferenze umane, una ricerca per tornare a discutere di libertà dell’individuo e un approfondimento sul “carcere” nel senso etimologico della parola, dal latino “càrcer” – recinto, chiuso e quindi prigione – che ha radice dal verbo co-èrcio, da cui il significato di luogo ove si restringe, si rinchiude ed anche si castiga e si punisce.