Padova, Condomìni e casi difficili

Un tavolo congiunto per denunciare le criticità di carattere sociale, le attività illecite e i soggetti che potrebbero rappresentare un pericolo per la società, soprattutto all’interno dei condomìni. Il Corpo di Polizia Municipale e Anaci Padova – Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari – hanno presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Moroni, i dati relativi al “Tavolo tecnico permanente”, frutto di un protocollo d’intesa siglato nel maggio dello scorso anno, per una gestione condivisa di segnalazioni, reclami, esposti, pervenuti dai cittadini o rilevati dalla Polizia Locale e dagli amministratori di condominio. A distanza di nove mesi dalla partenza, il bilancio è positivo: 9 incontri, uno al mese, 60 pratiche gestite, 7 casi posti all’attenzione del tavolo tecnico.

“Oggi presentiamo i primi risultati di questo tavolo congiunto che vede la sinergia dell’Amministrazione Comunale, Polizia Municipale e Anaci – ha spiegato l’assessore alla Polizia Municipale Marco Carrai – un tavolo che nasce dall’intuizione del presidente di Anaci, Giorgio Cambruzzi e di Giuseppe Parisi, che da anni si relazionavano con il Comune per segnalare le varie situazioni che provocavano fastidio, degrado, insicurezza. Da qui l’idea di costituire appunto un tavolo che raccolga e istruisca le varie segnalazioni dando pronte, efficaci risposte. Si tratta di un rapporto peraltro gradito da Anci – conclude Carrai – che l’ha proposto a tutti i comuni capoluogo d’Italia”

Un tavolo grazie al quale sono stati risolti casi di stalking condominiale, è stata chiusa la casa di prostituzione di via Durer e un appartamento all’interno di un condominio di via Dignano, la Klotze di via Eulero. Ed è di queste ore lo sgombero, in una zona della città, di un accampamento abusivo di persone senza fissa dimora. Tutti interventi, vagliati ed eseguiti dagli agenti della Polizia Municipale, sulla base delle segnalazioni che pervengono all’Anaci che a sua volta prontamente informa il Comando. Si tratta pertanto di un’azione congiunta, concreta, che consente alla Polizia Locale di muoversi in modo più efficace e di intervenire chirurgicamente risolvendo i problemi e mettendo in sicurezza i cittadini, la città.

Dei sessanta casi pervenuti all’atenzione del “tavolo”, solo il 5% delle segnalazioni non ha richiesto l’intervento della Polizia Municipale che, in seguito ad indagini, ha ritenuto di non poter perseguire in quanto situazioni unicamente dovute alla convivenza tra diverse culture e stili di vita.

“Un tavolo permanente è un luogo ideale per capire subito ci cosa si stratta e gli interventi che necessitano – ha detto il comandante del Corpo Lorenzo Panizzolo – Senza dubbio questo accordo è un modo per monitorare ulteriormente il territorio e per avere il polso della situazione oltre che essere uno strumento utile per dare informazioni anche ad altri amministratori condominiali”.

La maggior concentrazione delle segnalazioni, circa una trentina, hanno riguardato in questi mesi la zona nord di Padova, i quartieri 1 – Centro – e 2 – Arcella, ma i problemi non sono mancati nemmeno altrove. Tra i quartieri 3 e 4, ad esempio, cittadini hanno denunciato il volo a bassa quota di elicotteri, ma sono molti e diversi i casi che toccano un po’ tutta la città. “Senza dubbio questo accordo è un modo per monitorare ulteriormente il territorio e per avere il polso della situazione oltre che essere uno strumento utile per dare informazioni anche ad altri amministratori condominiali” ha detto Lorenzo Fontolan, dirigente della Polziia Municipale e referente del tavolo tecnico.

“Non ci si aspettava una così grande mole di lavoro – ha detto Cambruzzi – il nostro obiettivo è quello di ricostruire la vivibilità in condominio, garantendo la sicurezza al cittadino, risolvendo i problemi che ci vengono posti anche da persone non associate Anaci, grazie alla Polizia Municipale che ha gli strumenti per intervenire”.

Oggetto di attenzione del tavolo sono le situazioni che generano un elevato allarme sociale: dal favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, alla presenza di stranieri irregolari, all’esercizio abusivo di attività ricettive, alla presenza di persone che disturbano o che causano stati di ansia e di paura, alle molestie reciproche tra condomini a veri e propri casi di comportamenti persecutori, al degrado delle aree condominiali comuni. Insomma, un protocollo che si sta rivelando un utile strumento anche per meglio definire gli specifici ambiti di competenza delle Istituzioni relativamente alle problematiche segnalate. Grazie all’accordo è stato infatti possibile chiarire a numerosi amministratori condominiali che alcuni dei “casi” da loro posti all’attenzione della polizia locale erano di natura prettamente civilistica e di competenza del Giudice di Pace e del Tribunale Civile.