Padova, sociale e polizia municipale insieme per gli anziani soli

Soli, con pochissima rete amicale. Sono questi gli anziani vittime di truffe e raggiri da parte di persone “vicine” che approfittano della loro fragilità, a fronte di familiari che si disinteressano. E’ purtroppo in aumento il numero di persone che cade in questa trappola: in città, in un anno, i casi sono raddoppiati e ad oggi sono una decina quelli segnalati e seguiti dall’Amministrazione che propone un intervento in rete: Servizi sociali e Polizia municipale insieme, a tutela degli oltre 10 mila over 75 che vivono soli.

“Quello che presentiamo oggi è un progetto congiunto tra due assessorati per offrire un aiuto a quegli anziani, fragili, soli, che finiscono in mano ai truffatori e sono tanti, davvero, che in molti casi non denunciano nemmeno il fatto per vergogna” ha detto l’assessore alla polizia municipale Marco Carrai.

Sia il numero di anziani che il senso di solitudine sono purtroppo destinati a crescere a causa della frammentazione della rete parentale. Con questo progetto l’Amministrazione comunale vuole intervenire offrendo aiuto e consulenza a quelle persone che sono in condizioni psicologiche sempre più deboli.

“Si tratta di un ulteriore intervento per tutelare gli anziani in difficoltà – ha detto l’assessore al sociale e alla famiglia Fabio Verlato – In città sono oltre 10 mila gli over 75, vogliamo aiutarli e lo facciamo già con i servizi proposti dall’Amministrazione. Ma non basta: è giusto proteggere le persone più deboli e fragili soprattutto per garantire loro sicurezza e questo gruppo di lavoro avrà pertanto l’obiettivo di tutelarle dal rischio di truffa, tranquillizzandole ulteriormente”. A Padova gli anziani over 65 sono più del 25% della popolazione; l’11% è raggiunto dalle attvità svolte dai servizi sociali del Comune. “Il nostro problema è intercettare, per aiutare, gli anziani in balia di una persona che sembra essere amica – ha detto la dirigente del settore servizi sociali Fiorita Luciano – Come sociale non possiamo intervenire ma solo fare indagini; la Polizia Locale, invece, ha gli strumenti per procedere in maniera più puntuale. Da qui la collaborazione congiunta dei due settori”.

L’anziano solo vive spesso momenti di difficoltà ed è necessario che vi sia massima attenzione nei confronti delle persone che offrono aiuto. Per fronteggiare questa criticità il Comando della Polizia municipale ha individuato una figura, il Commissario principale Renato Comunian, che potrà intervenire dove appare necessaria la tutela della persona anziana o quando in Procura sia in corso una segnalazione per la nomina di amministrare di sostegno. “Si tratta di un servizio che dimostra la sensibilità dell’Amministrazione comunale verso questa fascia di popolazione, verso le criticità che la accompagnano e che possono venire così protette con le nostre competenze” ha detto il comandante della Polizia Locale Lorenzo Panizzolo. La nuova mansione potrà concretizzarsi in compiti di verifica e indagine, pertinenti al mandato della Polizia Municipale, come ad esempio: contatti con istituti bancari per approfondimenti; convocazione di familiari o persone terze, qualora si possa configurare un’ipotesi di reato (maltrattamento, circonvenzione, etc.); contatti con gli Uffici della Questura o del Comando dei Carabinieri, per quanto di competenza; colloqui o visite domiciliari congiunte tra servizio sociale e polizia municipale qualora la situazione lo richieda. Rientra nei compiti di Polizia Municipale anche l’inoltro alla Procura di relazioni specifiche sugli esiti del lavoro svolto. Sarà comunque il Coordinamento dei servizi sociali a valutare i casi che necessitano della consulenza, dell’intervento, da parte della polizia municipale che provvederà a trasmetterli al Comandante per l’inoltro all’ufficio interessato.