Ricadi, la Primavera svanita

“La notizia del commissariamento del Comune di Ricadi, del nostro comune, ci lascia in uno stato d’animo molto particolare; non saprei, attualmente, se si tratti di rabbia, delusione o frustrazione, ma pensandoci bene credo sia un concentrato di tutto ciò.

Mai avremmo pensato che, dopo lo sforzo immane ed i risultati ottenuti da quest’Amministrazione, lo scioglimento potesse davvero concretizzarsi.

Da giovani imprenditori e studenti, amanti della propria terra, rimaniamo profondamente delusi da un provvedimento che interrompe un percorso virtuoso che il nostro comune aveva intrapreso.

Ci saremmo aspettati un gesto dello Stato che desse una minima gratificazione agli sforzi compiuti dai nostri amministratori e, invece, giunge inaspettato un taglio netto alle speranze di un popolo, giovane e meno giovane, quello ricadese, che cominciava a rivedere la luce dopo lunghi anni di buio pesto, condannandolo ad un biennio che per la nostra economia potrà essere davvero drammatico, come lo sono stati i 6 mesi di commissariamento che abbiamo già dovuto subire prima dell’insediamento di questa Amministrazione.

Non riusciamo davvero a capire il modo in cui vengano gestite situazioni di una tale delicatezza, né i numerosi paradossi che accompagnano questa triste vicenda.

Basti pensare all’impegno profuso da questa amministrazione, sin dal suo insediamento, in difesa della legalità, per la tutela dei diritti dei cittadini, per la difesa dell’ambiente, per il miglioramento dei servizi, per il risanamento finanziario, per la promozione culturale e turistica.

Quell’amministrazione che ora lo Stato scioglie, rappresentava per tanti di noi una sorta di “primavera”, l’inizio del nostro riscatto che ora si frantuma senza delle plausibili ragioni.

Si vanificano tre anni di sforzi, di partecipazione, di passione civile, che avrebbero permesso al nostro stupendo comprensorio di voltare finalmente pagina e di puntare dritto verso quello sviluppo che da troppi anni rincorriamo; si distruggono quelle poche certezze di legalità ancora esistenti e non ci si accorge che così si spiana la strada a quanti, dentro queste situazioni di incertezza, trovano il loro habitat naturale per promuovere il malaffare; si dà fiato a quanti vivono esclusivamente per alimentare un clima di veleno e di cattiveria, per distruggere e non per costruire, non avendo interesse alcuno verso questo comprensorio.

Ora è davvero difficile per noi immaginare un futuro per questa terra e ci ritroviamo a guardare al futuro con disincanto, alla ricerca, ancora, una volta, di un punto fermo al quale ancorare le nostre speranze di cambiamento.

Nonostante la grande ferita, tutti noi sentiamo ancora dentro quella mordente voglia di fare, frutto anche della consapevolezza di ciò che madre natura ci ha dato “in prestito” e del percorso di crescita intrapreso da questa Amministrazione. Alla luce di ciò, #RIPARTIAMODANOI, che siamo la stragrande maggioranza di cittadini che hanno a cuore questo lembo di terra”.

E’ quanto scrive in una nota stampa il Gruppo Giovani – Capo Vaticano Ricadi nella persona di Pasquale Ingegno.