Matera, spreco alimentare occorre educazione

“Anche nelle nostre decisioni in merito al servizio mensa della scuola dell’obbligo dobbiamo rivalutare quell’insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo”. Lo afferma la presidente della Commissione consiliare Politiche sociali ed istruzione del Comune di Matera, Annunziata Antezza (Pd) in occasione della prima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Per Antezza occorre “operare anche insieme alle associazioni degli agricoltori e del commercio perché lo spreco alimentare non è solo un problema di alimenti. E’, infatti, sempre più evidente che per produrre tutto il cibo che sprechiamo, ogni anno in Italia buttiamo nel cestino fino a 1226 milioni di metri cubi di acqua, 24,5 milioni di tonnellate di CO2e e il 36% dell’azoto da fertilizzanti, utilizzati inutilmente con tutti gli impatti e i costi ambientali che ne conseguono. Formare dei cittadini, dei produttori e dei consumatori è sempre pù importante. La responsabilità è dei consumatori, che spendono in media 316 euro euro l’anno in cibo che per disattenzione o negligenza viene buttato senza essere consumato, ma anche di un sistema produttivo che troppo spesso perde cibo e risorse lungo la filiera, fino al 50% delle perdite totali, prima ancora che arrivino in tavola”. A parere di Antezza “il compito delle istituzioni educative a partire dalla famiglia e dalla scuola è di formare i giovani ad essere buoni cittadini, produttori attenti e consumatori oculati” valorizzando la dieta mediterranea, dichiarata patrimonio dell’Unesco, come “insieme di pratiche tradizionali, di conoscenze e di competenze tramandate di generazione in generazione che forniscono un senso di appartenenza e di continuità alle comunità nei paesi del mediterraneo a partire dalle regioni, come la nostra, in cui più si è lavorato per migliorare la qualità della produzione e del cibo”.