Padova, la partecipazione oltre il quartiere

I risultati dell’Indagine sulle attività partecipative attuate dalle strutture del Comune di Padova che si occupano di decentramento, associazionismo, Urp e rete civica, iniziata nel 2012 e condotta da due ricercatori italiani, Giovanni Allegretti e Giulio Mattiazzi, attivi presso l’Università di Coimbra in Portogallo, vengono presentati in un convegno che si terrà in sala degli Anziani di Palazzo Moroni il giorno 8 febbraio dalle 9 alle 13.

Lo studio è nato dalla manifesta necessità di analizzare il contesto locale nel quale inserire un progetto di partecipazione, contesto che si connota marcatamente per l’imminente decadenza dei Consigli di Quartiere. Questa esperienza pluridecennale, ha registrato l’indagine, presenta luci ed ombre; ora si profila l’opportunità di concordare un percorso partecipativo che, raccogliendo i vantaggi di quell’esperienza, riesca a superarne i limiti. Per questo emerge un disegno assai più ampio e ambizioso che si snoda lungo tre linee guida, disegno che chiameremo “La Partecipazione Oltre il Quartiere”. I punti nodali che lo caratterizzano sono: 1) La formazione: è necessario prevedere dei percorsi formativi sia per la struttura pubblica che per la comunità cittadina, per costruire le azioni necessarie con un linguaggio concordato e riconosciuto anche attraverso sportelli di ascolto attivo in ogni quartiere. 2) Le Consulte civiche: il luogo dove si raccolgono i soggetti della comunità locale che faranno da tramite fra l’Amministrazione centrale ed il territorio. Evidente la necessità di aprire questi consessi a più componenti: non solo quella espressione dei partiti presenti in Consiglio Comunale, ma anche quella che deriva dal mondo associativo e non ultima quella della cittadinanza non organizzata. 3) Gli spazi: si ritiene che i luoghi dove oggi si scambiano informazioni, dove si offrono servizi, dove si costruisce cultura (cioè gli spazi pubblici dei Quartieri) vadano preservati, ma nello spirito di definire in modo aperto un indirizzo per il loro utilizzo, per consentire a tutte le associazioni di concorrervi, utilizzando la formula del bando. Presentare i risultati in un convegno aperto a tutti è occasione di dibattito sociale e culturale per confrontarsi su una tematica, quella della partecipazione, molto sentita, ma di complessa attuazione.