Fiat, svanisce sogno lucano del federalismo fiscale

“Alla richiesta della vice presidente della commissione Lavoro della Camera, on. Renata Polverini (Fi), di un’audizione urgente dei ministri Saccomanni e Zanonato per riferire sul nuovo assetto di Fiat, aggiungo la mia rivolta al presidente Pittella che acceleri gli annunciati contatti con l’a.d. Marchionne per tranquillizzare i nostri lavoratori di Melfi sull’attuazione dei programmi alla Sata e per affrontare i nodi delle commesse nell’indotto di San Nicola di Melfi”. E’ il commento del capogruppo di Fi in Consiglio regionale Michele Napoli sostenendo che “l’operazione Fiat Chrysler Automobiles non può che leggersi come fallimento delle politiche industriali messe in campo dal governo Letta. Non si sottovalutino gli aiuti di Stato per sostenere il polo dell’auto made in Italy”. A parere di Napoli “c’è poi un altro aspetto che negli anni passati ha appassionato il dibattito politico regionale in materia di federalismo fiscale con il ‘sogno’ di poter ottenere, come Regione, almeno in parte, fiscalità dovute allo Stato da Fiat e compagnie petrolifere. Ebbene – sostiene il capogruppo di Forza Italia – nel 2013, l’intero gruppo ha versato 557 milioni di tasse, dei quali ben 244 fanno capo alla sola Fiat. Si tratta – sottolinea – di cifre considerevoli che non entreranno più nelle casse statali italiane, figuriamoci se la Regione avrà qualche beneficio. Qualcuno dovrebbe fornire spiegazioni, perché quelle del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, che annuncia una scrupolosa verifica riguardo il trasferimento fiscale di Fiat a Londra, mi sembrano solo formali”. “Il problema da capire inoltre – conclude Napoli – è che cosa succederà per la progettazione, la commercializzazione, il centro ricerche come il Campus Tecnologico di Melfi che ha un ruolo strategico da svolgere”.