Il Comune di Firenze in prima linea a tutela delle fasce più deboli

“Il Comune di Firenze è fortemente impegnato su questa importante problematica soprattutto a tutela delle fasce più deboli”. Lo ha detto l’assessore Caterina Biti che ha partecipato al convegno organizzato al circolo Arci di San Niccolò nell’ambito della campagna “Mettiamoci in gioco”, iniziativa nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, promossa da un gruppo di associazioni, Onlus e sindacati. “Il regolamento ad hoc che abbiamo varato a inizio 2011 – ha detto ancora l’assessore Biti – pone una serie di vincoli anche sotto il profilo etico e mette dei paletti all’installazione di slot machine e videopoker, chiamando i gestori di locali a maggiori responsabilità. Un regolamento che fissa norme più stringenti per una maggiore tutela del patrimonio storico e ambientale, dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini, in particolare minori e anziani. E’ importante che tante associazioni di differente natura, estrazione e scopi siano unite nel sollecitare il Parlamento a legiferare su una materia importante come quella del gioco d’azzardo, che se non regolamentata potrebbe avere ricadute negative dal punto di vista sociale e sanitario”. All’iniziativa al circolo di San Niccolò hanno partecipato fra gli altri la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini – che ha sfidato in coppia a don Armando Zappolini, l’assessore Biti e l’assessore regionale Salvatore Allocca (che si sono imposti 3-2) – l’onorevole Dario Nardella e la consigliera comunale Susanna Agostini. “Dopo gli atti approvati in consiglio – ha sottolineato la consigliera Agostini – è un’ enorme soddisfazione vedere che si passa dalle parole ai fatti. Ringrazio i promotori e auspico che anche i privati agiscano di conseguenza. Scegliere di non incentivare il gioco d’azzardo patologico è un dovere per tutti. Quante famiglie e persone sono ridotte in miseria da questi giochi. E’ una questione oltre che di lotta alla mafia e legalità anche di diritti e dignità delle persone. Spesso giovani ma anche tanti anziani che perdono anche la stima di sé e finiscono la vita nella vergogna”.