Modena, Parco delle Mura i nuovi chioschi entro aprile

Ormai quasi tutti i gestori dei chioschi del parco delle Mura di Modena hanno presentato la documentazione per l’avvio dei lavori che dovranno essere terminati entro aprile. A febbraio sarà ripristinata anche la pista ciclabile che costeggia il viale, grazie allo spostamento all’interno del chiosco Lo stuzzichino, in rimozione in questi giorni.

Lo ha affermato l’assessore allo Sviluppo economico del Comune Stefano Prampolini rispondendo giovedì 23 gennaio in Consiglio comunale all’interrogazione di Sandro Bellei di FI-Pdl. In particolare il consigliere ha chiesto “quale la spesa che dovrà affrontare ogni gestore; se il contributo del Comune sia ancora di 10 mila euro; se sia imperativo il termine di fine aprile e se sia stato preso in considerazione il danno per la città nel caso molti esercenti fossero costretti a chiudere lasciando il parco al buio e senza servizi”.

L’assessore ha spiegato che l’obiettivo del progetto avviato cinque anni fa, è anzi “rilanciare il ruolo pubblico del parco, eliminare situazioni di degrado, avviare un processo di ricucitura affinché il centro non si fermi entro la cinta dei viali ma inglobi il parco e dare nuovo slancio alle attività economiche consentendo un’apertura non più solo stagionale. E’ proprio nei momenti di crisi – ha osservato – che occorre investire per rilanciare la qualità dell’offerta, non solo commerciale, ma anche di attrazione di un’area strategica per il centro storico. E’ un vero investimento perché la durata della concessione è valida per l’apertura tutto l’anno e per un consistente numero di anni: 15 più 15”.

Per quanto riguarda costi e strutture, Prampolini ha ricordato che “il progetto, approvato dalla Soprintendenza, prevede un modello di chiosco a moduli che consente un generale effetto di omogeneità lasciando a ciascun gestore la possibilità di adattare la struttura alle proprie esigenze. Ogni modulo costerà al gestore 20 mila euro e la spesa complessiva dipenderà dai moduli utilizzati”. L’Amministrazione comunale eseguirà lavori, per 150 mila euro, di manutenzione alle reti infrastrutturali del parco, compresa rete fognaria per consentire gli allacciamenti, pavimentazione e passeggiata ciclo pedonale. Confermati gli incentivi a fondo perduto pari a euro 10.000 a ogni gestore. “Inoltre – ha continuato – mi sto personalmente impegnando per la realizzazione di un progetto di valorizzazione dell’illuminazione del parco per un importo di 140.000 euro al fine di migliorare percezione di sicurezza e fruibilità.”

Dopo la trasformazione in interpellanza, William Garagnani  ha suggerito di tener conto della vocazione storica dell’area: “Poco lontano dalla fontana del Graziosi abitava Enzo Ferrari che spesso passeggiava nei viali frequentati da molti piloti di Formula 1 soliti ritrovarsi nel bel chiosco poi sostituito da quell’ecomostro che per fortuna sarà demolito. Si potrebbe pensare a come lasciare dei segni per ritrovare questo aspetto storico culturale”.

Per Sergio Celloni il progetto di riqualificazione è valido e sarà tra le cose lasciate dall’Amministrazione alle prossime, ma “le strutture a moduli, simili a quelle di piazzale Bruni, rischiano di essere delle brutture e limitano la libertà imprenditoriale dei cittadini. Meglio lasciare maggiori opportunità di scelta”.

Anche per il capogruppo dell’Udc Gian Carlo  Pellacani “al Comune spetta definire limiti e criteri e al proprietario adattare il proprio progetto al contesto del parco: imporre dei moduli è la negazione della libertà progettuale. Stiamo andando alla normalizzazione architettonica delle strutture – ha detto – come accadeva in certi paesi dell’Est. Inoltre, fissare un termine perentorio in periodo di crisi sembra funzionale a eliminare qualche operatore”.

Il capogruppo di Modena futura Nicola Rossi si è detto “assolutamente contrario al progetto e a come è stato strutturato. In questi anni – ha affermato – il parco è stato lasciato al degrado e soprattutto di notte è diventato una barriera all’ingresso in centro. Occorreva lasciare ai proprietari la libertà d’intervenire nei modi e nei tempi; resta il problema della fattibilità economica che ha già tagliato fuori due operatori, a meno che già non si sappia chi subentrerà”.

Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia ha parlato “dell’ennesima dimostrazione della persistenza di ingiustizie e privilegi” facendo riferimento “all’investimento imposto a questi imprenditori, mentre dall’altra parte l’Amministrazione dà concessioni trentennali alle Polisportive. Infatti dei 9 chioschi esistenti, solo due continueranno con i vecchi proprietari, gli altri hanno venduto o stanno svendendo. Lo stesso atteggiamento l’Amministrazione lo ha avuto con le baracchine di piazza XX Settembre”. L’interrogante Sandro Bellei ha detto di condividere quanto osservato dai colleghi, poiché “il restyling era necessario ma non in questo momento di crisi: il progetto può aspettare e spero venga rimandato o almeno sia data una proroga ai gestori”, ha concluso.