Potenza, Prinzi su Strategia energetica nazionale

“Il carattere interlocutorio dell’incontro tra il presidente Pittella, l’assessore all’Ambiente Berlinguer e i sindaci dei comuni di Viggiano, Spinoso, Sarconi, Marsico Nuovo, Moliterno, Montemurro, Paterno, Tramutola e Marsicovetere, sia pure con la conferma di un tavolo permanente di discussione, non mi ha stupito. Mi ha invece stupito l’assenza di alcun riferimento all’avventata proposta del segretario nazionale Pd Renzi che nel calderone della riforma del Titolo V della Costituzione ha messo, con grande superficialità, anche la materia energetica”. E’ il commento del consigliere provinciale di Potenza Vittorio Prinzi (Idv), per il quale “si corre il rischio che la originaria proposta del Governo Monti, racchiusa nella Strategia Energetica Nazionale, uscita dalla porta principale per la pronta reazione della classe politica lucana, rientri dalla finestra. Capisco l’imbarazzo del presidente Pittella e l’attesa per l’iter della riforma di Renzi – continua Prinzi – ma una volta approvata dalla direzione nazionale del suo partito non vorrei che l’unica opposizione sia delegata a Cuperlo e alla minoranza del Pd, un’opposizione peraltro sinora più formale che sostanziale e non certamente riferita al controllo delle risorse energetiche lucane. Renzi dimostra di conoscere poco, troppo poco, la problematica energetica lucana, al punto da non essere consapevole che l’avocazione statalista e centralista finirebbe per segnare la fine del Memorandum sul petrolio. Di fatto la Regione e con essa gli stessi Comuni oggi al tavolo di Pittella e gli altri non ancora consultati perderebbero ogni potere di contrattazione lasciando campo libero a Governo e compagnie. Ed è quello che lo stesso Pittella ha sempre detto di voler evitare e ha confermato anche oggi ai sindaci “ribelli”. Per gli interessi delle comunità locali della Val d’Agri e del Sauro, come dell’intera regione, l’accentramento di potere sull’estrazione di petrolio e gas del nostro sottosuolo non lascia sperare nulla di buono. Siamo però ancora in tempo – conclude Prinzi – per intervenire facendo prevalere gli interessi generali della Basilicata a quelli di partito, altrimenti ogni nuovo impegno a tutela dell’ambiente, della salute e del territorio interessato dalle trivelle, anche attraverso l’affermazione di un nuovo metodo di concertazione rispetto al passato produrre solo risultati molto parziali”.